Tragedia sfiorata a Paderno, bimba di 4 anni azzannata da un rottweiler

muratore-guidoUna tragedia evitata grazie all’eroismo di un muratore. Un operaio giunto dalla provincia di Bergamo per lavorare in un cantiere di Paderno Dugnano, che ieri pomeriggio con il suo coraggio ha salvato la vita a una bambina di quattro anni. Il drammatico incidente è avvenuto in via Amatore Sciesa, nel cortile di una villetta come tante.


muratore-guidoUna tragedia evitata grazie all’eroismo di un muratore. Un operaio giunto dalla provincia di Bergamo per lavorare in un cantiere di Paderno Dugnano, che ieri pomeriggio con il suo coraggio ha salvato la vita a una bambina di quattro anni. Il drammatico incidente è avvenuto in via Amatore Sciesa, nel cortile di una villetta come tante.

Verso le 14.30 la piccola è entrata nel cortile di una villetta di alcuni amici, ai quali la mamma e il papà l’avevano affidata per tutta la giornata. E subito la bambina è stata azzannata alla testa da un rottweiler. A salvarle la vita è stato proprio il provvidenziale intervento del muratore. Dopo aver sentito le grida disperate di aiuto e il pianto della bimba, l’operaio bergamasco si è precipitato all’interno della villa ed è riuscito, a colpi di martello, a staccare la testa della bambina dalle fauci della belva.

Trasportata d’urgenza all’Ospedale Niguarda di Milano, la piccola ha ferite profonde alla fronte, al collo e al cuoio capelluto. Operata d’urgenza, ora è in prognosi riservata ma non è più in pericolo di vita. Per cinque interminabili minuti, nella villetta di via Amatore Sciesa è andato in scena un vero incubo. Dopo essere stata azzannata dal rottweiler, la bambina si è messa a piangere, mentre i due adulti che la accompagnavano, insieme ad alcuni vicini di casa, hanno iniziato a tentare disperatamente di staccare la testa della bambina dalla morsa del cane inferocito, senza riuscirci.

La piccola ha rischiato seriamente di morire. Per fortuna, l’operaio bergamasco ha sentito le disperate richieste di aiuto e il pianto della bambina, ed è intrervenuto.

«E’ stato davvero un angelo – racconta una anziana pensionata che vive nel quartiere -. Ho visto l’operaio saltare la recinzione del suo cantiere, poi tentare di aprire il cancello della villetta. E. poiché non si apriva, con un salto lo ha scavalcato, entrando nella villetta e riuscendo a togliere la bambina dalla bocca del cane, salvandole la vita».

Nel frattempo, sul posto erano già arrivati gli agenti della polizia locale i carabinieri di Paderno Dugnano e i medici del 118, che hanno subito soccorso la piccola, che stava perdendo molto sangue. Ora gli abitanti del tranquillo quartiere di via Fratelli Bandiera e via Amatore Sciesa –una distesa di villette con giardino – sono sotto shock.

«Questo è un rione molto tranquillo – ha aggiunto un pensionato, anche lui nonno di un bambino di cinque anni – e qui non era mai successo nulla di simile. Qui la vita scorre tranquilla nella quiete e nel silenzio. E poi conoscevo bene quel cane: certo, abbaiava, e spesso questo poteva dare noia ai vicini. Ma non aveva mai torto un capello a nessuno».

{xtypo_rounded2} Guido, il muratore eroe che ha salvato la piccola

Eroe per un giorno, eroe suo malgrado. E’ un uomo timido e riservato Guido Frizzi, 45 anni, il muratore bergamasco che ieri ha salvato la vita a una bambina di quattro anni, azzannata da un rottweiler in una villetta di Paderno Dugnano. «E’ stato un attimo – ha raccontato l’operaio -. Prima ho sentito il pianto di una bambina. Subito dopo, le urla disperate di alcune donne, che chiedevano aiuto. Ho capito che qualcuno aveva bisogno di aiuto, e non ci ho pensato due volte. D’istinto, ho saltato la recinzione del cantiere dove stavo lavorando, e subito dopo il cancello della villetta, e mi sono trovato di fronte al cane». Due donne stavano cercando di sottrarre la piccola testa della bambina dalla morsa mortale del cane, ma non riuscivano e l’animale stava diventando sempre più irrequieto e nervoso. «Ho tentato anche io di liberare la bambina con le mani – ha proseguito il muratore – ma ho subito capito che era impossibile e che avremmo rischiato di uccidere la bambina. Così, ho preso il mio martello da lavoro, e con un gesto istintivo ho dato due colpi sulla testa del cane». {/xtypo_rounded2}

 

 

 

 

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