Bovisio. Imprenditore di 32 anni muore stritolato dentro una macchina spargisale

cantiere3«Abbiamo sentito un grido di dolore. E subito siamo corsi a vedere che cosa era successo. All’inizio non abbiamo neppure avuto neppure il coraggio di alzare lo sguardo. Poi, ci siamo fatti coraggio, e davanti ai nostri occhi si è materializzato uno spettacolo terribile: l’interno della spargisale era coperta da schizzi di sangue e il corpo del povero imprenditore era in fondo alla macchina, stritolato tra le lamine d’acciaio».


cantiere3«Abbiamo sentito un grido di dolore. E subito siamo corsi a vedere che cosa era successo. All’inizio non abbiamo neppure avuto neppure il coraggio di alzare lo sguardo. Poi, ci siamo fatti coraggio, e davanti ai nostri occhi si è materializzato uno spettacolo terribile: l’interno della spargisale era coperta da schizzi di sangue e il corpo del povero imprenditore era in fondo alla macchina, stritolato tra le lamine d’acciaio».

Sono sotto choc i colleghi di lavoro di Rachid Chaibboub, 32 anni, residente a Bovisio Masciago: il giovane imprenditore di 32 anni è scivolato dentro una macchina spargisale ed è stato fatto a pezzi dalle lamine d’acciaio. Il tragico incidente sul lavoro è successo ieri mattina poco dopo le 9.40, in viale Sabotino, 98, a Desio.

Nei giorni scorsi l’azienda, che ha l’appalto per lo spargimento del sale in numerosi comuni della Brianza, aveva dato al piccolo imprenditore l’incarico di effettuare la manutenzione stagionale delle macchine spargisale. Mentre era al lavoro, il 32enne è precipitato dentro l’imbuto della macchina spargisale, prima restando imprigionato negli ingranaggi e subito morendo stritolato tra le lamine d’acciaio.

Sul posto sono arrivati i medici del 118, la croce rossa, i carabinieri, gli agenti della polizia locale. Per estrarre ciò che restava del povero imprenditore, i vigili del fuoco sono stati costretti a lavorare per oltre tre ore, tagliando con le motoseghe l’involucro d’acciaio del grosso macchinario. Sono arrivati anche i tecnici dell’Ispettorato del lavoro dell’Asl di Monza, per accertare che tutto fosse in regola con la Legge sulla sicurezza sul lavoro.

La spargisale è stata sequestrata: il Pm Vincenzo Fiorillo ha disposto che i resti del povero imprenditore siano sottoposti ad autopsia. I magistrati vogliono capire come sia potuto accadere l’incidente. Ma, almeno per il momento, la morte violenta del marocchino resta un mistero: forse l’imprenditore ha avuto un malore. Oppure, ha perso l’equilibrio, precipitando dentro quella che si è trasformata in una macchina tritacarne.

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