“Monza in Bici “togliere i punti ai ciclisti? Un’assurdità!

Spettabile Redazione,

l’Italia è un Paese strano, nessuno ha mai preso in considerazione la mobilità ciclsitica se non a parole, con promesse ventilate e mai mantenute, tanto che la situazione italiana è fortemente caratterizzata dalla completa assenza di interventi a favore del mezzo più ecologico conosciuto : la bicicletta.


Spettabile Redazione,

l’Italia è un Paese strano, nessuno ha mai preso in considerazione la mobilità ciclsitica se non a parole, con promesse ventilate e mai mantenute, tanto che la situazione italiana è fortemente caratterizzata dalla completa assenza di interventi a favore del mezzo più ecologico conosciuto : la bicicletta.

Ma ci si ricorda solo nel momento in cui la si può penalizzare anzichè favorirla. Proprio come i gamberi, ci si muove all’incontrario.

Non vogliamo concentrarci sulla necessità del rispetto delle regole, che peraltro già esistono e noi insistiamo sempre con i cittadini affinchè tutti le rispettino.Ma il punto è che sono anni che chiediamo di incentivare la bicicletta come mezzo di trasporto e contemporaneamente disincentivare i mezzi motorizzati proprio perchè, se questo processo si mettesse in moto, proprio come un domino, migliorerebbero le condizioni di vita delle nostre città. Ma nessuno o pochi hanno compreso questo messaggio e così si va a punire anche il ciclista con metodi che non rispettano la Costituzione, prevedendo per alcuni cittadini la sottrazione di punti dalla patente (ma per inforcare la bicicletta non serve la patente) e per altri no. Per chi non possiede la patente quale sarà la punizione? Come sempre si guarda alla pagliuzza e non alla trave che ci devasta.

Non saranno mica i ciclisti i responsabili dei 5000 morti sulle nostra strade (comprese quelle urbane) ogni anno? Al contrario i ciclisti e pedoni sono le vittime più deboli e vulnerabili di questa strage. Raramente, o forse mai, hanno provocato incidenti seri e di solito ne hanno subito le conseguenze.

E quando la ciclabile non c’è, i ciclisti, per la loro incolumità, usano anche i marciapiedi, che andrebbero invece regolamentati e resi praticabili in promiscuità con i pedoni, ma si può e deve comprendere questo tipo di comportamento, reso obbligatorio da una situazione di vuoto infrastrutturale.

Certo chi passa con il rosso merita la sanzione, e questo già lo prevede il codice della strada, non serve niente di nuovo.

Non vogliamo fare guerre di religione tra cittadini, ma se elencassimo le infrazioni degli automobilisti ne viene fuori un quadro abbastanza preoccupante e ci ripetiamo, le infrazioni degli automobilisti, sono parecchio più pericolose rispetto a quelle dei ciclisti.

E per ricordare a tutti la grande funzione sociale e ambientale di chi usa la bicicletta regolarmente, a settembre organizzeremo, nell’ambito di “Lombardiainbici”, un’iniziativa volta a premiare i cittadini che usano la bicicletta come il proprio mezzo preferito di trasporto, che affrontano le inadeguatezze delle nostre strade tutti i giorni, rendendo alla comunità tutti i vantaggi che ne derivano che sono : non inquinamento atmosferico, non inquinamento acustico, più socialità, niente incidenti, spazi resi all’uso umano, città a misura di tutti. Diremo loro che siamo grati della loro scelta e il nostro premio sarà poco più che simbolico, perchè il premio vero dovrà essere una citta ciclabile al pari di altre che questa scelta l’hanno già fatta.

Cerchiamo quindi tutti di rispettare le regole dettate, ma facciamo distinzioni tra il moscerino e l’elefante.

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