Lo attendevano e lui, il Ministro del Federalismo e delle Riforme, Umberto Bossi, non è mancato e soprattutto non ha deluso i briazoli che, ieri sera 3 luglio, alla festa della Brianza, che si volgeva in via Monte Rosa a poche centinai di metri dalla lussuosa residenza del premier Belusconi, erano in tanti ad ascoltarlo.
C’erano quasi tutti i sindaci e assessori della Lega Nord: Marco Desiderati, sindaco di Lesmo, Giacinto Mariani, sindaco di Seregno, Mauro Capitanio, vice sindaco di Concorezzo, solo per fare alcuni nomi.
C’erano, tra i big Angelo De Biasio, neo Presidente del consiglio provinciale tragato MB, il senatore Cesarino Monti e il deputato Paolo Grimoldi.
In questo clima, Bossi non ha parlato solo dei progetti che la Lega Nord sta portando avanti per lo sviluppo della Brianza, ma ha anche mandato un suggerimento a Berlusconi: “Invece di farsi accompagnare dai servizi segreti, è meglio farsi accompagnare dalla gente della Lega e dalla polizia normale come faccio io, i servizi sono una brutta roba. Sono i servizi che sono sempre dietro a queste porcate, una volta usavano le bombe, ora usano le donne”. E poi il Ministro ha aggiunto in modo ironico e molto colorito: “Magari avesse tempo per fare quello che si dice. Non credo nemmeno a una parola sulla faccenda delle donne – dice il capo della Lega Nord – io non riesco mai ad essere solo neppure quando vado al cesso, figuriamoci lui. Magari avesse tempo per fare quello che si dice. Glielo auguriamo, ma mi sa che è solo una pompata fatta in campagna elettorale dagli altri”. “In politica – prosegue Bossi – è importante quello che si fa e Berlusconi lavora, lavora tanto”.
Passando così alle cose Brianzole: Pedemontana innanzitutto:
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Non da ultimo il ministro delle riforme ha sottolineato l’opportunità del Decreto legge sulla sicurezza, rispondendo tra l’altro alle critiche del Vaticano: “Il Vaticano ha i suoi problemi e in Vaticano è vietato far entrare i clandestini” E ha concluso affermando: “Se si riempie casa nostra di clandestini – ha concluso Bossi – non si riesce più a venir fuori dal pasticcio che si crea. Quando si fanno venir persone a casa propria si sa già come va a finire: bisogna dargli la casa gratuita e alla fine la gente lavora per pagare l’interesse di altri”.
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