Provincia Monza e Brianza, debutto tra ori e polemiche

Eccola, la Provincia di Monza e Brianza. La grande «casa comune» di tutti i brianzoli, il grande sogno dell’imprenditore Walter Fontana e di Umberto Bossi - i primi a proporre l’idea che la Brianza potesse fare da sé - si è realizzato.


Eccola, la Provincia di Monza e Brianza. La grande «casa comune» di tutti i brianzoli, il grande sogno dell’imprenditore Walter Fontana e di Umberto Bossi – i primi a proporre l’idea che la Brianza potesse fare da sé – si è realizzato.

Un debutto fastoso. Così prevedibile e immaginato mille volte da apparire quasi noioso. Eppure – a suo modo – l’inaugurazione della Provincia di Monza e Brianza è stato un momento storico. Come in ogni buon copione già scritto in partenza, non sono certo mancate i buoni propositi: «E’ con immenso piacere – ha esordito Allevi nel suo discorso di investitura – che do inizio ai lavori della nuova Provincia di Monza e Brianza». E poi una speranza, più che una certezza: «Da oggi è finito il tempo delle chiacchiere e delle alchimie politiche. E’ arrivato il momento di lavorare duro per dare un futuro ai nostri figli».

consiglio-provincialeMa i buoni propositi sono durati lo spazio di cinque minuti. Se all’inizio tutto è filato liscio con l’elezione a presidente dell’assemblea del Leghista Angelo De Biasio, subito dopo si è consumato il primo strappo. E’ stato l’ex sindaco di Monza, Rosella Panzeri, a fare il primo sfregio sulla vernice ancora immacolata della neonata Provincia di Monza, che ha attaccato Dario Allevi in persona: «Non è un presidente della Provincia perché non ha avuto la forza e il coraggio di opporsi ai soliti sistemi della politica. Mi avevano promesso un posto nella giunta provinciale. E i patti vanno rispettati» ha polemizzato poco prima che cominciassero i lavori, annunciando che in segno di protesta avrebbe proposto la sua candidatura alla presidenza dell’assemblea. E ora si prepara a costituire un gruppo indipendente.

La candidatura di De Biasio è comunque stata approvata incassando anche l’astensione dell’opposizione: «Il nostro voto di astensione – spiega Gigi Ponti, ex assessore all’Attuazione della Provincia e ora capogruppo del Pd all’opposizione – è una sorta di una sorta di nulla osta in considerazione del fatto che la fase istituzionale vuole che ci sia una partenza nella correttezza, seppure nella distinzione». E a pochi minuti dall’elezione, il neo presidente del Consiglio provinciale Angelo De Biasio ha avuto parole di elogio per Gigi Ponti: «Ringrazio l’opposizione per aver permesso efficienza e celerità nei lavori dell’aula.

E anche Dario Allevi, neppure in questo giorno solenne, ha rinunciato a far polemiche, in merito al ritardo con il quale è stata presentata la Giunta provinciale: «Non abbiamo subito nessuna ingerenza, né romana né milanese. Semplicemente, lo statuto del nostro partito prevede una condivisione a livello superiore. Non c’è stato alcun ritardo, abbiamo rispettato le scadenze di legge». Se lo dice lui.

Copione rispettato infine almeno nella convocazione degli assessori: Giuliana Colombo – unica donna in una giunta quasi tutta al maschile – con Antonino Brambilla vicepresidente. In consiglio, con la promozione ad assessori e le dimissioni dall’assemblea dei leghisti Fabio Meroni, Luca Talice ed Enrico Elli, hanno fatto il loro ingresso tre new entry: Luca Viviani, Donatella Galli e Paola Gregato.

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