E’ scomparso Beppe Cremagnani, giornalista d’inchiesta brianzolo d’adozione

beppecremagnaniE' morto ieri il giornalista Beppe Cremagnani. Molto noto per le sue inchieste, anche scomode, e per le sue posizioni fortemente critiche. Un “grillo parlante”, non a caso con il giornalista Enrico Deaglio aveva girato il documentario “Quando c'era Silvio” nel 2005, inchiesta che racconta prima delle decisoive elezioni del 2006 l’ascesa imprenditoriale di Silvio Berlusconi. Beppe Cremagani è stato colpito da un malore a Lecco durante una passeggiata in bicicletta.


beppecremagnaniE’ morto ieri il giornalista Beppe Cremagnani. Molto noto per le sue inchieste, anche scomode, e per le sue posizioni fortemente critiche. Un “grillo parlante”, non a caso con il giornalista Enrico Deaglio aveva girato il documentario “Quando c’era Silvio” nel 2005, inchiesta che racconta prima delle decisoive elezioni del 2006 l’ascesa imprenditoriale di Silvio Berlusconi. Beppe Cremagani è stato colpito da un malore a Lecco durante una passeggiata in bicicletta.

Era nato nel 1951 e si era laureato in giurisprudenza a Milano. Ha vissuto la sua vita tra Monza e Vimercate. Memorabile l’assalto al Cinema Capitol quando nel 2005 presentò di persona “Quando c’era Silvio”. Aveva lavorato per le più importanti testate giornalistiche che gravitano intorno alla Sinistra: dall’Unità a Repubblica, oltre al settimanale Diario. Ha lavorato anche per le trasmissioni televisive “Milano, Italia”, “Inviato speciale”, “La nostra storia” e “L’elmo di Scipio”. Dopo l’esperienza di Diario con Enrico Deaglio erano nati i documentari d’inchiesta “G8/2001, Fare un golpe e farla franca”, “Quando c’era Silvio”, “Uccidete la democrazia”, “L’ultima crociata” e “Gli imbroglioni”.

Una voce di parte, naturalmente contestato dalla Destra, ma che a suo modo ha contribuito a rendere meno piatto un mondo, quello giornalistico, che sempre più serve il potere e sempre meno indaga e critica.

Proprio in questi giorni è in uscita l’ultimo lavoro, “Governare con la paura-il G8 del 2001, i giorni nostri”.

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