De Chirico, Kandinsky, Klee: imprenditore brianzolo dona mille opere d’arte alla Regione Lombardia

Incontro_Talamoni_FormigoniC’è “Interno Metafisico” di Giorgio De Chirico del 1926; c’è “Concetto Spaziale di Lucio Fontana del 1968; c’è “Hearth” di Antoni Tapies del 1970; c’è “Farm in a Wood” di Graham Sutherland del 1974. E ancora opere di Kandinsky, Klee, Mirò, Vedova, Schifano, Pomodoro, Manzoni, Matta, Masson. Sono più di mille le opere d’arte che Domenico Talamoni, 81 anni, ha raccolto nel corso di una vita interamente dedicata alla passione per l’arte.


Incontro_Talamoni_Formigoni

Una collezione di inestimabile valore che ora l’imprenditore di Seveso – costruttore edile per lavoro e collezionista d’arte per passione – vuole donare alla Regione Lombardia. E presto i mille quadri e sculture – ai quali vanno aggiunti altri mille disegni – potrebbero diventare i pezzi di una straordinaria mostra permanente nelle stanze neoclassiche della Villa Reale di Monza.

Giorgio_De_Chirico_interno_metafisico_1926Lo ha annunciato Roberto Formigoni che ha ricevuto Talamoni nel suo ufficio al Pirellone. L’imprenditore ha consegnato al governatore della Regione Lombardia una lettera nella quale ha espresso la convinzione che “la Regione Lombardia possa essere il soggetto più adatto” a concretizzare “l’idea di rendere fruibile al pubblico una collezione d’arte che – si legge nella lettera – oltre a rivestire un valore immenso per me che l’ho nel tempo creata, credo rappresenti un valore storico e culturale di interesse generale”.

Il rapporto tra Regione Lombardia e il collezionista Domenico Talamoni dura da molti anni e le opere della sua collezione – molte delle quali furono create a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso – sono state spesso esposte in mostre ambientate nel grattacielo inaugurato da Giò Ponti nel 1960. Appassionato divulgatore, Talamoni ha inoltre prestato circa 100 tra le sue opere più preziose al Mart di Rovereto, che ha allestito una mostra dedicata a questa straordinaria collezione che resterà aperta fino al luglio 2010.

{xtypo_rounded2}Una vita dedicata all’arte, ha conosciuto tutti i grandi artisti

Domenico_Talamoni_2Mecenate d’arte e amico personale di molti dei più straordinari maestri della seconda metà del Novecento, Domenico Talamoni ha messo insieme con una vita di pazienti ricerche e acquisti una collezione che annovera capolavori di artisti come come Sironi, Savinio, Licini, Burri, Guidi, Crippa, Dova, Dorazio, Christo, Usellini, Afro, Morlotti, Campigli, Santomaso, Scanavino, Capogrossi, Turcato, Tancredi, Pistoletto. Di assoluto interesse è anche la collezione di sculture di Fausto Melotti, di cui – con 30 pezzi – è il maggiore collezionista. «Talamoni – ha spiegato Formigoni – mi ha chiesto di garantire l’integrità della collezione, la sua manutenzione nel tempo e la sua collocazione all’interno dell’area monzese e brianzola nella quale vive. Ho proposto come luogo ideale per ambientare questa collezione la Villa Reale» (Regione Lombardia è comproprietaria della villa piermariniana insieme al capoluogo brianzolo).

Domenico Talamoni ha condiviso una vita di amore per l’arte con la moglie Giuseppina e insieme a lei anno dopo anno ha riempito di opere d’arte preziosissime le pareti della sua villa di Seveso. E il capolavoro di Melotti “Il viaggio della Luna” è al centro del suo giardino. “L’arte è una dimensione estetica che ci aiuta a guardare il mondo con occhi diversi – ha confidato l’imprenditore, uomo schivo e di poche parole -. Ho collezionato queste opere solo per amore e per puro piacere e non venderei mai le mie opere per nessuna ragione al mondo. Ci terrei solo che le mie opere fossero ammirate dal grande pubblico”.{/xtypo_rounded2}

{xtypo_rounded2}Permanente alla Villa Reale, il Comune: “Idea ottima, parliamone insieme”

L’idea è piaciuta anche al Comune di Monza: “E’ un’idea di assoluto interesse – ha commentato l’assessore alla Villa Reale Pierfranco Maffè – che ben si armonizza con il progetto complessivo di recupero della dimora piermariniana”. Ha aggiunto ancora il presidente della Regione Lombardia: “La donazione di una collezione di così grande pregio è un esempio di grandissima generosità: un gesto di eccezionale valore morale e culturale”.

A fare incontrare l’imprenditore brianzolo e Formigoni è stato il sindaco di Seveso, Massimo Donati: “Penso che  una figura così nobile di cultore di arte – ha aggiunto Donati – vada valorizzata al massimo livello e la sua opera possa in questo modo essere fruibile al grande pubblico”.{/xtypo_rounded2}

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