Veltroni a Desio: “Portiamo l’Italia fuori dal tunnel”

Veltroni_a_Desio_I“Il Pd? Ha la missione storica di portare l’Italia fuori dal tunnel”. Ha da passà ‘a nuttata. Il Paese si prepara all’ennesimo trionfo berlusconiano. Ma Walter Veltroni - giunto venerdì pomeriggio a Villa Tittoni a Desio con tutto il suo carisma - sa guardare avanti. “Berlusconi - parla il leader del Pd in una sala delle colonne che straripa di pubblico - ha avuto l’opportunità di governare per otto anni di fila.


Veltroni_a_Desio_I“Il Pd? Ha la missione storica di portare l’Italia fuori dal tunnel”. Ha da passà ‘a nuttata. Il Paese si prepara all’ennesimo trionfo berlusconiano. Ma Walter Veltroni – giunto venerdì pomeriggio a Villa Tittoni a Desio con tutto il suo carisma – sa guardare avanti. “Berlusconi – parla il leader del Pd in una sala delle colonne che straripa di pubblico – ha avuto l’opportunità di governare per otto anni di fila.

Una fortuna toccata a grandi statisti come la Thatcher, Reagan, Blair, Mitterrand. Loro però hanno cambiato il mondo. L’eredità di Berlusconi invece sarà il nulla. Un Paese che si è fermato”. “Presto – continua – gli slogan, la martellante campagna mediatica e il controllo dei media non riusciranno più a nascondere la realtà. La nebbia si diraderà e sarà a tutti evidente che il berlusconismo è stato un fallimento. L’Italia si risveglierà. E sarà un brutto risveglio. Perché ci ritroveremo tutti ingannati. Tutti più poveri e soli”.

Ecco spiegato il compito storico del Pd: “Al tramonto del berlusconismo inizia la sfida del Partito democratico. Di fronte al grande vuoto lasciato da Berlusconi, gli Italiani cercheranno di rialzarsi. E si rivolgeranno a un grande partito autorevole e capace di interpretare il loro profondo bisogno di cambiamento. Ecco: il Pd deve presentarsi pronto a questo appuntamento con la storia. Deve essere tutto questo”.

“L’Italia – ha scandito le parole Veltroni – ha gigantesco bisogno di cambiamento. Viviamo una stagione simile a quella del 1945, quando un Paese piegato da vent’anni di regime totalitario seppe rialzare la testa grazie a grandi statisti come De Gasperi e Togliatti, che scrissero insieme la Costituzione: la carta dei diritti sulla base della quale l’Italia è diventato da povero che era un grande Paese”.

“Ora invece – prosegue – viviamo tutti un momento di grande preoccupazione. I nostri padri erano orgogliosi per aver saputo dare ai loro figli un avvenire migliore. Ora invece per la prima volta i nostri figli sanno che non potranno più contare sulla qualità della vita che hanno avuto i loro genitori. Che il loro lavoro sarà più precario, che pur lavorando giorno e notte non avranno i soldi per sposarsi e per comprare casa e formare una famiglia”.

La ricetta di Veltroni è tra realismo e utopia: “Dobbiamo avere il coraggio di John Kennedy, che risolse il problema dell’integrazione non sbattendo la porta in faccia agli immigrati ma aprendo le università anche ai giovani neri americani. Serve una grande stagione di riformismo per ribaltare il Paese”.

{xtypo_rounded2} Un incontro nato da un clic. O meglio da una striscia di parole lanciata su Facebook. E’ Marianna Valletta, militante del Pd di Desio e organizzatrice della visita di Walter Veltroni a Desio, a raccontare come è andata. “Ho scritto a Veltroni su Facebook – racconta -. L’ho invitato a venire a Desio a parlare delle dimore storiche della Brianza. E lui mi ha risposto che sì, sarebbe venuto. Ed è venuto davvero. Ancora non ci credo – ha commentato a caldo – che lui sia stato davvero qui tra noi”.
E ad accogliere Walter Veltroni c’era anche il sindaco, Giampiero Mariani. Un’accoglienza calorosa e bipartisan che è stata sottolineata da Veltroni con parole di elogio.
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{xtypo_rounded2} Un’amicizia nata sulla passione per le ville briantee

E’ venuto a Desio per sostenere la candidatura alla Provincia MB di Gigi Ponti. Ma anche per parlare del rilancio delle 200 ville storiche della Brianza. Veltroni, artefice del salvataggio della Reggia della Venaria Reale di Torino e Gigi Ponti, l’uomo che ha fatto rinascere Palazzo Borromeo a Cesano Maderno, hanno trovato un terreno comune sulle nobili dimore briantee. “La Brianza che diventa Provincia – spiega Ponti – può trovare nel circuito delle sue ville di delizia – una delle sue più profonde radici identitarie e un profondo motivo di unità”.

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