Shopping contro l’Aids: successo di pubblico e sensibilizzazione

aidsUn successo di pubblico che di certo sarà ripetuto. Parola di Giuseppe Spata direttore dell'ospedale San Gerardo, soddisfatto della collaborazione tra reparto malattie infettive e associazione commercianti di Monza in occasione della manifestazione "Shopping di Sant'Antonio contro l'Aids" tenutasi il 17 gennaio e promossa dalla sezione lombarda di Anlaids con il patrocinio dell'Amministrazione comunale.


aidsUn successo di pubblico che di certo sarà ripetuto. Parola di Giuseppe Spata direttore dell’ospedale San Gerardo, soddisfatto della collaborazione tra reparto malattie infettive e associazione commercianti di Monza in occasione della manifestazione “Shopping di Sant’Antonio contro l’Aids” tenutasi il 17 gennaio e promossa dalla sezione lombarda di Anlaids con il patrocinio dell’Amministrazione comunale.

L’evento ha  riempito il centro storico di Monza grazie alla presenza di numerosi personaggi dello spettacolo che si sono offerti come “commessi per un giorno” nei negozi che hanno aderito all’iniziativa (Unicità arredamenti, Nuova Sda, York, Ottica Giovenzana, Lui-jo, Compar Bata, Cotton Club, Artemisia, Wolford Italia, Victoria, La Rinascente, Bar Moderno, Tea Rose, Montecarlo, Pal Zileri, Accesorize, Pessina, Carnelli, Micheli Alida, Varallo gioielli, Giotto, Cotton Store, Bar San Paolo). “Abbiamo accettato di partecipare- spiega Franco Raveglia dei commercianti – perché sensibili ai temi sociali della città. Pere questo abbiamo deciso di “scendere in campo” e aderire e siamo pronti a rifarlo”.

Accanto ai commercianti in piazza c’erano pure i panificatori che hanno distribuito focacce mentre i volontari della associazioni “Il Mosaico” e “Vivere il tempo” consegnavano materiale informativo. Obiettivo della manifestazione infatti era quello di sensibilizzare il maggior numero di persone sul tema dell’Aids e far conoscere i rischi della malattia che da infezione di “nicchia”, diffusa tra omosessuali e donatori di sangue, oggi colpisce per il 90% gli eterosessuali spesso ignari di essere malati.

Poche invece, come era prevedibile, le persone che in piazza Duomo il 17 gennaio hanno accettato di fare il test dell’Hiv organizzato da medici e infermiere del San Gerardo. “Va detto però che nei giorni successivi all’iniziativa – specifica il dottor Andrea Gori, direttore del Reparto malattie infettive del San Gerardo – c’è stato un incremento di persone nel nostro ambulatorio per fare il test”. Segno che il messaggio è arrivato al pubblico.

L’intero incasso della giornata, 15 mila euro, è stato consegnato al reparto malattie infettive. I soldi sono destinati a realizzare un progetto di informatizzazione per poter ottenere la corretta gestione statistica dei dati clinici del reparto.

“Sono felice dell’esito dell’iniziativa quest’anno al suo debutto – ha commentato Andrea Gori direttore del Reparto malattie infettive. Lo scopo principale dell’iniziativa era di sensibilizzare la popolazione. Obiettivo riuscito perché, anche se per un solo giorno, la popolazione di Monza ha parlato di Aids in modo non convenzionale. Cercheremo di riproporre questo evento al fine di vincere i pregiudizi e la reticenza che ancora penalizzano i sieropositivi e contribuiscono alla costante diffusione di Hiv”.

Nel solo territorio di Monza e Brianza sono 2500 i sieropositivi di cui 1200 trattati presso l’ospedale San Gerardo. Un netto incremento di pazienti da quando è stato aperto il reparto che è passato dai 300 pazienti del 2007 agli oltre mille attuali. “Resta il problema – afferma Gori – che i sieropositivi non hanno alcuna sintomatologia che mette in preallarme e inoltre la malattia resta in incubazione per dieci anni. Questo deve spingere molti eterosessuali, che magari hanno una vita sessuale promiscua, a fare il test. Individuare la malattia quando è all’inizio permette infatti di poter seguire le cure e vivere una vita normale”.

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