Bovisio spera in una Provincia a misura d’uomo

Intervista a Giuseppina Stella, sindaco di Bovisio Masciago. Un incontro interessante da cui traspare una visione politica in cui la persona viene prima dell'istituzione e un realismo che le permette di "fare i conti" con progetti concreti. Eletta nel 2004, è a capo di una lista civica di centro sinistra, formata da persone che passano da un centro di ispirazione cattolica fino ad appartenenti a Rifondazione Comunista. Giuseppina Stella ha una spiccata sensibilità ambientale: si reca ogni giorno nel suo ufficio in Comune utilizzando la bicicletta.


Intervista a Giuseppina Stella, sindaco di Bovisio Masciago. Un incontro interessante da cui traspare una visione politica in cui la persona viene prima dell’istituzione e un realismo che le permette di “fare i conti” con progetti concreti. Eletta nel 2004, è a capo di una lista civica di centro sinistra, formata da persone che passano da un centro di ispirazione cattolica fino ad appartenenti a Rifondazione Comunista. Giuseppina Stella ha una spiccata sensibilità ambientale: si reca ogni giorno nel suo ufficio in Comune utilizzando la bicicletta.

Lei è d’accordo o meno con la creazione della Provincia di MB?

Senz’altro. La nascente Provincia si occuperà dell’amministrazione di 750 mila persone e per questo non ci sarà spreco di denaro pubblico. Naturalmente esistono dei punti deboli sui quali si deve lavorare, per esempio la rete dei trasporti che va sicuramente rivista ed ampliata, ma al contempo ci sono numerosi aspetti interessanti. Uno su tutti la policentricità dell’amministrazione, aspetto che impedisce un esodo forzato dei cittadini a Monza. Questo è un modo moderno di amministrare, non saranno i cittadini ad andare in Provincia, ma sarà la Provincia ad andare da loro.

La popolazione brianzola è accomunata da sola vicinanza geografica o ci sono dei valori condivisi che vanno oltre le differenze?

Esiste una profonda condivisione di valori. Oltre al saper fare e alla laboriosità dei brianzoli, è forte il valore della famiglia e dell’accoglienza verso il diverso, l’immigrato, che da un secolo caratterizza la nostra Provincia. Nel tempo ci siamo distinti per la capacità di accogliere quelle persone che si trasferivano nei nostri territori, prima dal Sud Italia e più recentemente da paesi stranieri. Spero che la Brianza non perda questo sua caratteristica, ma sono preoccupata del comportamento di quanti, millantando cristianità trascurano il valore dell’accoglienza, che appartiene proprio alla tradizione cristiana.

Quali saranno i cambiamenti reali portati nella vita dei cittadini grazie alla nuova Provincia?

Non ci sarà nessuno stravolgimento, persino il distretto dell’Asl rimarrà lo stesso per i bovisiani. Ma questo non vuol dire che non cambi nulla: ora i cittadini avranno un diretto riscontro della destinazione che verrà data alle loro imposte. Questo prima non avveniva, dato l’alto numero di comuni che formavano la Provincia di Milano. Ora ci sarà più trasparenza.

Cosa si aspetta dalla nuova Provincia?

Mi aspetto che al centro della nuova Provincia ci sia il cittadino. Come ogni altro ente politico che trova la sua giustificazione nei servizi che sa offrire alla persona, intorno alla quale deve essere pensata.

Lei intrattiene già rapporti di collaborazione con i Comuni limitrofi al suo? Se sì mi faccia l’esempio dell’ultimo progetto realizzato o che realizzerete.

Uno su tutti. Con Limbiate siamo riusciti a concludere una collaborazione che cercavamo da anni. Si tratta della riqualificazione della strada extraurbana che collega i due paesi. Prima quella strada non apparteneva ne’ a loro che a noi, ora, grazie a questi accordi appartiene ad entrambi ed è stata ristrutturata e dotata di una pista ciclabile.

Ci parli di Lei. (Da dove viene, quanti anni ha, titolo di studio, cosa fa nella vita, hobbies…) Cosa l’ha spinta ad entrare in politica?

Sono Pugliese ma vivo a Bovisio da quando avevo 19 anni. Mi sono laureata in Economia e Commercio alla Bocconi ed ho lavorato per lungo tempo all’Inps, dove con gli anni sono arrivata a ricoprire il ruolo di vicedirettore per la Lombardia. La politica per me è passione e tra il 1980 e il 1985 iniziai la partecipazione attiva come assessore al bilancio. Poi nove anni come consigliere all’opposizione prima di abbandonare per impegni lavorativi. Tornai nel 2003 per candidarmi l’anno successivo chiamata dai miei vecchi colleghi consiglieri.

Qual è stato il progetto che ha realizzato nel suo Comune e di cui va più fiero?
Quale progetto, non ancora realizzato le sta particolarmente a cuore? Un sogno da Sindaco.

I progetti di cui vado più fiera sono la realizzazione di un asilo nido comunale che risponde alle esigenze della famiglia e le migliorie apportate alla biblioteca, che adesso è un luogo degno di ospitare cultura. Nel mio prossimo mandato, nel caso fossi rieletta, mi occuperò senz’altro dell’ammodernamento del centro storico.

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