
“Quando ho scelto di venire ad abitare qui ero contentissimo. Potevo vedere i campi e gli alberi e solo per questo ho accettato di fare un mutuo di trent’anni per poter acquistare la casa. Oggi pago l’ignoranza di non essermi informato ma continuerò a lottare finchè posso per difendere il posto in cui ho scelto di vivere”.
“Quando ho scelto di venire ad abitare qui ero contentissimo. Potevo vedere i campi e gli alberi e solo per questo ho accettato di fare un mutuo di trent’anni per poter acquistare la casa. Oggi pago l’ignoranza di non essermi informato ma continuerò a lottare finchè posso per difendere il posto in cui ho scelto di vivere”. A parlare, con un entusiasmo genuino, è Antonio Viviano, cittadino agratese che, con tutta probabilità, insieme ai suoi vicini di casa, si vedrà costruire al posto del verde che tanto ama un edificio di 5 piani lungo 130 metri. Per lui sarà il “mostro” che gli toglierà la vista dell’orizzonte, per molti è l’ennesimo esempio di consumo di suolo in una Brianza già completamente satura.
Stop al consumo di territorio: è stato il messaggio lanciato durante una serata pubblica, venerdì scorso, all’auditorium di via Battisti ad Agrate. Un incontro organizzato dalle minoranze politiche che, lungi dal fare campagna elettorale, così hanno detto, volevano solo informare i cittadini su uno stato di fatto.
Troppa cementificazione e un’elevata densità di abitanti, sempre meno spazi verdi e campi dedicati alla coltivazione. “Che cosa mangeremo?” ha detto provocatorio Roberto Brambilla dell’Associazione Parchi del Vimercatese. E’ora di dire basta al consumo di suolo: sulla stessa linea anche Cesare Comasini, Presidente dell’Udc, Alessandro Ceruti, Consigliere comunale della Lega Nord e
Giorgio F. Brambilla, Consigliere comunale della lista Progetto per Agrate e Omate
Intanto l’urbanizzazione continua e continua fondamentalmente perché i Comuni non sanno da dove recuperare risorse se non dagli oneri di urbanizzazione. Ma un’alternativa esiste e lo ha dimostrato il sindaco di Cassinetta di Lugagnano, presente alla serata. Per il suo Comune ha adottato un Pgt a consumo zero di suolo e ha cercato altri tipi di finanziamento come ad esempio l’eliminazione degli sprechi, delle consulenze, del di più. Ha perfino detto ai suoi elettori che avrebbe aumentato le tasse perche ce n’era bisogno per costruire la scuola.
Allora forse viene il dubbio che sia solo un problema culturale che riguarda tutti. Basterebbe rinunciare a qualche privilegio, a qualche comodità, al superfluo, per garantirci una migliore qualità della vita e un futuro più “verde”.