Forno inceneritore, presentato il nuovo progetto tra le polemiche

La stragrande maggioranza dei rifiuti in Italia finisce ancora nelle discariche e ben il 54% non viene recuperata. Con il record negativo della Sicilia che arriva al 94%. Non succede così in Brianza, dove oltre il 50% dei rifiuti non arriva neppure al forno inceneritore.
La stragrande maggioranza dei rifiuti in Italia finisce ancora nelle discariche e ben il 54% non viene recuperata. Con il record negativo della Sicilia che arriva al 94%. Non succede così in Brianza, dove oltre il 50% dei rifiuti non arriva neppure al forno inceneritore. Non viene bruciato, ma viene differenziato e torna a essere plastica, vetro, legno e carta. E anche ciò che viene bruciato, viene trasformato in calore, energia elettrica e asfalto per le strade. Tutto questo grazie al forno inceneritore di Desio.
Un impianto che dal 1976 gestisce in modo lungimirante i rifiuti di 17 comuni della Brianza. Un termovalorizzatore che presto sarà rinnovato con un maxi investimento di 40 milioni di euro. Trasformandosi in un impianto all’avanguardia e capace di affrontare le sfide dei prossimi 30 anni in materia di raccolta dei rifiuti. Il progetto è stato presentato ieri nell’aula consiliare di Desio. Erano presenti gli assessori provinciali Gigi Ponti e Bruna Brembilla, il sindaco di Desio, Giampiero Mariani, e i sindaci di Varedo, Sergio Daniel, di Nova Milanese, Laura Barzaghi, di Bovisio Masciago, Giuseppina Stella. Presenti anche i tecnici del forno: Alcide Copreni e Giulio Fumagalli.
Erano presenti all’assemblea pubblica 300 cittadini, in gran parte sostenitori del Comitato per l’alternativa al nuovo inceneritore di Desio: un’associazione che lotta per proporre un’alternativa alla costruzione del forno inceneritore e per proporre il trattamento biologico meccanico dei rifiuti, un innovativo sistema di smaltimento dove quasi tutti i rifiuti vengono differenziati, e quelli non riciclabili finiscono in discarica.
Tra gli amministratori locali e i volontari del Comitato sono volate scintille. I primi hanno difeso a spada tratta il nuovo forno inceneritore, sostenendo che l’impianto ha una precisa valenza ecologica. I secondi invece hanno messo in luce la qualità ecologica della loro soluzione, bollando il nuovo forno inceneritore come “altamente inquinante”.
Canta vittoria il presidente del Comitato per l’alternativa al nuovo inceneritore di Desio, Gianmarco Corbetta: “Credo che abbiamo dato una bella lezione di partecipazione democratica. Gli interventi sono stati caratterizzati dalla massima educazione e compostezza, ma questo senza nulla togliere alla durezza dei contenuti e alla precisione scientifica”. E ha aggiunto con una punta di orgoglio: “E’ evidente che ci avevano sottovalutato”.
Gli esponenti del comitato chiedono che venga istituita una Commissione Paritetica, composta da esperti di fiducia dei Comuni e della Provincia da un lato e da esperti di fiducia del Comitato da un altro per fare un confronto tra la nostra proposta e il nuovo inceneritore.
Gli amministratori locali invece hanno difeso a spada tratta il nuovo forno inceneritore, sostenendo non solo che l’impianto ha il più basso impatto ambientale possibile, ma anche che l’incenerimento dei rifiuti non riciclabili è un’alternativa di gran lunga più ecologica a quella delle discariche.
“Il nuovo forno inceneritore – ha spiegato Gigi Ponti – è stato realizzato da enti pubblici: la Provincia e un consorzio di Comuni. Questo è la migliore garanzia sulla qualità dei controlli. Il forno inceneritore che realizzeremo è all’avanguardia e rappresenta quanto di meglio la tecnologia ci ha messo a disposizione in Europa”. Ha aggiunto il sindaco di Desio, Giampiero Mariani: “Trentadue anni fa il forno inceneritore di Desio ci ha messo al riparo dal caos dei rifiuti, offrendo una gestione dei rifiuti economica ed ecologica. Ora il nuovo impianto ci permetterà di essere all’avanguardia per altri trent’anni e di essere di nuovo fedeli ai nostri valori guida: ecologia ed economicità”.
Critico con le posizioni del Comitato per l’alternativa al forno inceneritore anche tutte le forze politiche, dal centrodestra al centrosinistra: “Il trattamento biologico meccanico dei rifiuti – si legge in un comunicato ufficiale del Pd – a differenza dell’incenerimento degli stessi è un metodo molto meno inquinante ma presuppone una raccolta differenziata spinta che non è riscontrabile in Brianza, se non in alcuni comuni virtuosi”.
E un comunicato ufficiale del centrodestra ha aggiunto: “La brianza, dal punto di vista del trattamento dei rifiuti si può considerare in ottima posizione rispetto al resto della lombardia e dell’Italia. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal forno inceneritore e dagli uffici ecologia dei comuni. Dobbiamo proseguire per questa strada e non seguire le sirene delle utopie se vogliamo evitare che tra pochi anni la gestione dei rifiuti piombi nel caos con derive di tipo napoletano”.