Vittorini e Concorezzo, un legame inscindibile

20 settembre 2008 | 01:00
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Vittorini e Concorezzo, un legame inscindibile

Il legame tra lo scrittore siciliano e la città di Concorezzo è stato sancito da un amore profondo per una donna, Ginetta Varisco. Una passione tormentata in vita, ma serena nell’eternità

Il legame tra lo scrittore siciliano e la città di Concorezzo è stato sancito da un amore profondo per una donna, Ginetta Varisco. Una passione tormentata in vita, ma serena nell’eternità

Riposano insieme nel cimitero della città, all’interno della cappella privata della famiglia Varisco. Il rapporto sentimentale tra la donna legata alla piccola industria brianzola e il famoso scrittore del neorealismo novecentesco si svolse all’interno di una vita difficile, che trova in Concorezzo il luogo dove fermare l’eternità. A cent’anni dalla nascita di Elio Vittorini la città che ospita le sue spoglie ricorda tutti i momenti di una vita tanto travagliata quanto intellettualmente importante per l’Italia.

La mostra che verrà allestita sabato 27 in Villa Zoja ripercorrerà le tappe più significative sia sul piano professionale sia sul piano sentimentale e privato. Elio Vittorini fu un personaggio eclettico, circondato da moltissimi amici. La grande storia d’amore con Ginetta Varisco sarà raccontata ed emozionerà gli spettatori delle conferenze organizzate dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con la libreria "La Ghirindella", con il patrocinio della provincia di Monza e Brianza.

Il momento più emozionante della rassegna sarà domenica 5 ottobre alle 11.30 con la posa della targa commemorativa sulla lapide. Vittorini riposa a Concorezzo dal 1978. Alla morte della moglie Ginetta, le sue spoglie furono trasferite dal cimitero Monumentale di Milano a quello della città brianzola, per permettere alla coppia di riposare insieme. Presenzieranno alla cerimonia il figlio, Demetrio Vittorini e le autorità cittadine.{styleboxop}

Elio e Ginetta, un amore difficile

Tutto successe durante una vacanza. Lei al mare con il marito, lui lì per dimenticare un matrimonio difficile. Una presentazione formale tra intellettuali e scoccò il colpo di fulmine. Era l’Italia della guerra mondiale, della dittatura. Un amore non consumato, coltivato a distanza, fatto di sguardi e mezze parole. Per questo ancora più intenso. La svolta nel 1943, quando il marito di Ginetta fu costretto a scappare in Svizzera per sfuggire alle persecuzioni naziste, lasciando la moglie libera. Elio e Ginetta si trasferirono, sotto i bombardamenti, nella casa dello scrittore in via Borghetto a Milano ed iniziarono la loro vita insieme, nell’illegalità della loro unione. Fu il periodo più florido per la penna dello scrittore siciliano, che venerava la sua donna come musa di un Olimpo di parole. Si amarono per vent’anni, fino alla malattia che pian piano spense Elio. Il 9 febbraio del 1966 la coppia decise di sposarsi, rendendo ufficiale il loro amore. Vittorini morì tre giorni dopo le nozze. Venne sepolto al Monumentale di Milano, nonostante in vita avesse più volte espresso la volontà di stare vicino alla moglie a Concorezzo. Quando anche Ginetta morì, nel 1978, venne ritrovata una carta in cui Elio dichiarava la sua volontà di essere sepolto nella città brianzola. Le sue spoglie furono riesumate e spostate vicino a quella della moglie. L’amore difficile di due persone che in vita non poterono godere appieno della passione, trova la serena pace eterna. {/styleboxop}

Il figlio sarà anche protagonista di una conferenza letteraria venerdì 3 ottobre in Villa Zoja. Presenterà il proprio libro "Un padre un figlio", memorie che riportano e accompagnano con affetto e ironia la figura del padre dalla Siracusa del primo Novecento, a Gorizia, e poi a Firenze ripercorrendo le tappe dell’avventura letteraria, sino a giungere a Milano e all’esperienza della Resistenza prima e all’attività culturale poi. Era quindi un personaggio fascinoso e scomodo, forse anche come padre. Così perlomeno sembrerebbe coglierlo, con affetto e ironia, il figlio Demetrio, nato in contingenze sfavorevoli, non voluto, ma poi amato da un genitore che la memoria del figlio rivede in questo scritto come un compagno di viaggi e di esperienze.

Un calendario denso di iniziative ed attività che non mancheranno di soddisfare tutte le esigenze intellettuali di una città che ospita uno degli esponenti più significativi del panorama intellettuale del Novecento.

L’inaugurazione della mostra sarà sabato 27 settembre alle 17.30 all’interno di Villa Zoja. La chermesse si concluderà il 12 ottobre, con la chiusura della mostra.

Per informazioni più dettagliate sul programma è possibile consultare il sito internet del comune di Concorezzo www.comune.concorezzo.mi.it.