Papà separato non vede la figlia da 5 mesi

10 settembre 2008 | 18:44
Share0
Papà separato non vede la figlia da 5 mesi

pap_e_figli.jpgIl Tribunale per i Minorenni di Milano riprende in mano la situazione dopo un inconcludente anno e mezzo di affido ai servizi sociali del comune 

Non vede la sua bambina di otto anni da cinque mesi a causa di una gestione "discutibile" dei servizi sociali pubblici pagati dai cittadini. La storia di Marco, medico di 53anni, e’ come tante un’assurda conseguenza del cosiddetto sistema divorzificio che mette la tutela dei minori in secondo piano. Per questo l’uomo, con l’associazione Papa’ Separati Lombardia di cui fa parte, oggi lunedi, dalle 16 alle 19, manifesta davanti al comune brianzolo.

«Dalla separazione con mia moglie, noto avvocato di Monza, avvenuta nel 2004, ho avuto la possibilità di stare con mia figlia solo per brevi incontri protetti davanti agli assistenti sociali – racconta Marco – sono stato oggetto di accuse e insinuazioni di ogni genere che lo stesso Tribunale dei Minori ha giudicato "infondate" aggiungendo che "la minore e’ molto legata affettivamente al padre". A quel  punto I servizi sociali di Cavenago, incaricati di monitorare incontri in ragione del tentativo di estromissione del padre da parte della madre, già allora stigmatizzato dal tribunale, si arenano di fronte al rifiuto ad uscire di casa della minore e rimettono il mandato segnalando ostacoli e mancata collaborazione materna». Nonostante un secondo decreto sanzionatorio del giudice minorile e l’affidamento di nuovo ai servizi sociali non accade molto di più che qualche visita protetta. Ad aprile 2008 le visite si interrompono nuovamente per il rifiuto tassativo della bambina senza che esista una spiegazione plausibile.

"Un’altra figlia allontanata dai suoi affetti come a Basiglio, Cologno, Chivasso…Di chi sono le responsabilità e chi risarcirà la minore dei danni subiti dalla privazione dei suoi diritti?",  domanda l’associazione dei papà separati, che da tempo lo chiede a esperti, politici e giudici.

«Una cosa è certa: urge la riforma dei servizi sociali che molti promettono ma non realizzano: noi siamo disponibili ad offrire il nostro contributo», conclude Domenico Fumagalli Presidente della onlus Lombarda .