La battaglia va avanti

4 settembre 2008 | 01:00
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La battaglia va avanti

forno_inceneritore_desio.jpgProsegue l’iniziativa degli "amici di Beppe Grillo" di Monza e brianza contro il nuovo inceneritore di Desio. Si parte da Varedo con una raccolta firme a cui seguirà quella di Cesano Maderno. Con l’aggiunta di una proposta alternativa al nuovo impianto 

forno_inceneritore_desio.jpgProsegue l’iniziativa degli "amici di Beppe Grillo" di Monza e brianza contro il nuovo inceneritore di Desio. Si parte da Varedo con una raccolta firme a cui seguirà quella di Cesano Maderno. Con l’aggiunta di una proposta alternativa al nuovo impianto 

Dopo la pausa estiva riprende la mobilitazione dei gruppi Amici di Beppe Grillo di Monza, Saronno, Desio e Carate Brianza a favore dell’alternativa al progetto di costruzione di un nuovo inceneritore di rifiuti a Desio. L’attività era partita a metà giugno con una due giorni di sensibilizzazione e un banchetto in centro a Desio per raccogliere le firme dei cittadini, per una petizione popolare e una richiesta di assemblea pubblica da inoltrare alla Provincia di Milano. Per chiedere al presidente Filippo Penati di sospendere il progetto di ampliamento dell’impianto.

Adesso si riparte da Varedo e domenica 7 in piazza I Maggio ci sarà un banchetto di raccolta firme, con cartelloni informativi sull’iniziativa nell’ambito della manifestazione "Vivivaredo". Nel frattempo sono in distribuzione nelle abitazioni di Cesano Maderno mille lettere di presentazione dell’iniziativa con allegato il modulo da firmare che sarà ritirato il 10 settembre, dalle 20. 30 alle 22, al parcheggio del parco Borromeo, in via Garibaldi. Ad oggi sono state raccolte 1.500 firme. «I danni causati alla salute dell’uomo dalle emissioni degli inceneritori sono provati da innumerevoli studi medicoscientifici – dicono gli organizzatori – basti citare l’appello lanciato al governo francese nel settembre 2007 dall’Artac, Associazione francese per la ricerca terapeutica contro il cancro, affinché non vengano costruiti nuovi inceneritori, con tanto di ammonimento a non ripetere lo stesso errore dell’amianto».
Viene sottolineato anche il problema delle polveri ultrafini come  preoccupante, perché si tratta di polveri sottilissime che, una volta respirate, passano nel circolo sanguigno in pochi secondi per poi raggiungere tutti gli organi e tessuti del corpo. «Il nostro organismo non è in grado di eliminare queste particelle inorganiche per cui si ha un accumulo progressivo e irreversibile, con aumento di malattie del polmone, cardiache e cerebrali (nanopatologie) – continuano i promotori della petizione –  Purtroppo i filtri applicati agli inceneritori non sono in grado di bloccare queste polveri. C’è di più: le leggi in materia di inceneritori non prendono in considerazione queste sostanze inquinanti. Quindi gli inceneritori risultano "a norma di legge" pur emettendo nell’ambiente una grandissima quantità di
pericolose polveri ultrafini».
Gli "Amici di Beppe Grillo" di Monza e Brianza hanno però anche una proposta alternativa, visti i risultati raggiunti dal territorio in fatto di raccolta differenziata dei rifiuti: esiste una tipologia di impianto di gestione "a freddo" della parte indifferenziata dei rifiuti, denominato "impianto di Trattamento Meccanico Biologico" (TMB), in grado di recuperare energia e materiali riciclabili dal 70% dei rifiuti in ingresso. Questo impianto se venisse costruito a Desio, unito alla raccolta differenziata già citata, renderebbe perfettamente inutile la costruzione del nuovo inceneritore (ricordiamo che in Germania dal 2000 al 2005 gli impianti TMB sono passati da 2 unità a 64 impianti in funzione). Dopo la raccolta differenziata e l’utilizzo di un impianto di TMB, la quota di rifiuti (resi inerti, cioè non nocivi, dal TMB stesso) rimanente da smaltire sarebbe appena il 10% circa del totale. «A tale scopo l’impianto di incenerimento attualmente in funzione sarebbe più che sufficiente, in attesa che venga perseguita una politica di Riduzione, Riciclo e Riutilizzo (politica delle 3R) dei rifiuti che,negli anni, renda inutile anche l’attuale inceneritore – concludono gli associati –  La nostra iniziativa, che non è una mera protesta ma una proposta concreta a favore della tutela della salute di tutti»