Conto in rosso: in debito con l’ambiente

23 settembre 2008 | 01:00
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Conto in rosso: in debito con l’ambiente

earth_overshoot_day2.jpgIl 23 settembre è il giorno in cui il nostro consumo di risorse naturali sorpassa la produzione naturale annua della Terra. Causando non pochi problemi. Deforestazione, siccità, impoverimento delle acque e del suolo

earth_overshoot_day2.jpgIl 23 settembre è il giorno in cui il nostro consumo di risorse naturali sorpassa la produzione naturale annua della Terra. Causando non pochi problemi. Deforestazione, siccità, impoverimento delle acque e del suolo

Un altro anniversario si è aggiunto ai molti esistenti. L’ "Earth Overshoot day" (il giorno del sovraconsumo). Secondo i calcoli della Global Footprint Network, oggi l’umanità avrà completamente utilizzato tutte le risorse rinnovabili che la natura ci può fornire nel 2008. Uno scenario apocalittico o semplicemente un campanello d’allarme?

L’iniziativa della Global Footprint Network risale a 22 anni or sono, non per generare timori, ma per fornire i mezzi adatti a scongiurare queste dinamiche. Conoscere per salvare. È questo il motto, a cui aderisce anche il Gruppo impronta ecologica di Rete Lilliput. «In un paese densamente popolato come l’Italia – ha commentato Roberto Brambilla – l’impronta ecologica dovrebbe far capire quanto è importante rilanciare una agricoltura a basso impatto grazie alle filiere corte e ai metodi biologici e quanto sia urgente incentivare il risparmio energetico, il riciclaggio dei rifiuti e l’uso delle energie rinnovabili per far diminuire la dipendenza dall’energia fossile inquinante e in via di esaurimento».

Il Primo Earth Overshoot Day fu il 31 dicembre 1986. Nove anni più tardi il giorno in rosso era il 21 novembre, nel 2005 era il 2 ottobre, mentre quest’anno la fatidica giornata cade il 23 settembre, con un consumo maggiore del 40 percento di quanto la Terra riesce a produrre annualmente. Questo significa che abbiamo già esaurito le risorse disponibili per il 2008 e da oggi inizieremo a consumare le riserve delle generazioni future. «Questo può andare avanti per un breve periodo – ha affermato Mathis Wackernagel, Direttore Esecutivo del Global Footprint Network –  ma fondamentalmente tutto ciò porta ad un accumulo di rifiuti e all’esaurimento delle reali risorse da cui dipende l’economia umana».

Insomma, la nostra "impronta ecologica" può salvare questo nostro pianete o può distruggerlo. Il cambiamento climatico, la diminuzione di biodiversità, la riduzione delle foreste, il collasso della pesca e l’attuale crisi alimentare globale. Sono i problemi del presente. Ma non necessariamente quelli del futuro. Basta estinguere il debito con la nostra  Madre Terra.