
Carnate: una città senza parcheggi per colpa della stazione. Il nuovo piano di "regolamentazione della sosta", come è stato ribattezzato dall’ufficio tecnico del Comune rischia di far saltare un equilibrio già precario
Carnate: una città senza parcheggi per colpa della stazione. Il nuovo piano di "regolamentazione della sosta", come è stato ribattezzato dall’ufficio tecnico del Comune rischia di far saltare un equilibrio già precario
In tutte le vie del paese è entrata in vigore la sosta con disco orario. La decisione dell’Amministrazione ha il sapore della reazione. Sono centinaia i pendolari che ogni giorno lasciano la propria macchina per le vie del paese per recarsi a prendere il treno.
I primi ad insorgere contro il provvedimento sono stati proprio loro: "Dove andiamo a parcheggiare?", si domandano da qualche giorno aspettando i treni. "Il problema è che qui non esistono posti dove lasciare l’auto – diceva un signore di mezz’età, davanti alla biglietteria ferroviaria -. Un parcheggio c’è, ma è lontano, e non è custodito". Si tratta dello spazio Mellin, a mezzo chilometro dalla stazione, e dove il giovedì si svolge il mercato. Ce n’è abbastanza per chiedere al sindaco e alla sua giunta di tornare sui propri passi. O almeno di rivedere qualcosa.
In linea di principio, l’idea di limitare la sosta selvaggia sarebbe anche condivisa da chi a Carnate ci abita. Sarebbe. Il fatto è che ad ogni nucleo familiare viene rilasciato un solo contrassegno gratuito per parcheggiare nella zona di residenza. Le famiglie che possiedono più di una macchina e i dipendenti delle aziende presenti sul territorio devono pagare una tassa per parcheggiare. Dopo la prima, gratuita, si passa alle 50 euro per la seconda richiesta, alle 100 per la terza e così via. "Non abbiamo il box e per lavoro usiamo la macchina sia io che mio marito – faceva notare una signora residente in via Bazzini -. Adesso ci toccherà pagare anche questo balzello. Ma le sembra giusto?"