San Gerardo: riattacata la mano ad un falegname

20080304_operazione.jpgIl cinquantenne di Bovisio Masciago stava riparando i danni all'altare della Madonna presa di mira dai vandali. Con una sega circolare si è quasi amputato la mano 


20080304_operazione.jpgIl cinquantenne di Bovisio Masciago stava riparando i danni all’altare della Madonna presa di mira dai vandali. Con una sega circolare si è quasi amputato la mano 

Nuovo e importante delicato intervento chirurgico, al San Gerardo, operato dalla équipe di Chirurgia della mano di Massimo Del Bene. Il fatto? Riguarda un falegname cinquantottenne . L’uomo (C.M.),  nell’accingersi a riparare i danni, provocati alcuni giorni prima da vandali presso l’altare della madonna in Bovisio Masciago,  si procura, con una sega circolare, la subamputazione della mano sinistra  con la sua totale devascolarizzazione . Il che vuol dire la lesione completa dei vasi sanguigni.

«La situazione – spiega Massimo Del Bene –  è apparsa subito molto grave: così grave da rendere necessario un immediato intervento dei soccorritori e un rapido accesso alla sala operatoria per ripristinare la vitalità dei tessuti ed evitare così la perdita della mano». Dall’arrivo del paziente in Pronto Soccorso all’inizio dell’intervento di reimpianto sono trascorsi , non a caso, solo 20 minuti.

L’intervento,che ha impegnato l’équipe del reparto di Chirurgia della mano per alcune ore, ha permesso di realizzare con successo il  reimpianto della mano ripristinando il flusso vascolare e ricostruendo con tecniche microchirugiche le strutture nervose, tendinee e muscolari danneggiate.

«Già alla fine dell’intervento – aggiunge il chirurgo che opera al San Gerardo, da meno di un anno – l’arto mostrava un ottimo colorito roseo e una temperatura normale. Tutti  segni evidenti di una corretta ripresa del flusso vascolare».

A un giorno dall’infortunio e dall’intervento il decorso postoperatorio appare regolare e quindi si prospetta una prognosi favorevole, con un rapido ritorno a casa di C.M.

«Sarà necessario, a seguire, un periodo di convalescenza di circa tre settimane – continua lo specialista – dopo le quali il paziente, iniziando il suo percorso riabilitativo, potrà ricominciare a muovere la mano e le dita».

 

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