Cultura come attrazione, una scommessa vinta

20071003_palazzotrotti.jpgTutti i numeri della mostra sugli Etruschi a villa Sottocasa di Vimercate parlano di successo dimostrando che questo genere di iniziative possono trasformarsi in motore di sviluppo per il territorio


20071003_palazzotrotti.jpgTutti i numeri della mostra sugli Etruschi a villa Sottocasa di Vimercate parlano di successo dimostrando che questo genere di iniziative possono trasformarsi in motore di sviluppo per il territorio

 

Oltre 24mila visitatori nel 2007 nelle sale di Villa Sottocasa attirati dalle mostre e ben 12.256 persone alla manifestazione "Ville Aperte", ben il 70 per cento in più rispetto all’edizione del 2006. Sono solo due dati che indicano l’attrazione culturale esercitata da Vimercate sul territorio. L’offerta di spazi e di proposte culturali hanno dimostrato così che la cultura può essere un "motore" di sviluppo per il territorio nel momento di trasformazione da sistema economico produttivo a sistema di beni "immateriali" che sembra caratterizzare questo millennio.

«I risultati del lavoro di un anno del settore cultura – sostiene Roberto Rampi assessore alla Cultura di Vimercate – rivelano che la scommessa della giunta Brambilla è vinta. Fin dall’inizio abbiamo pensato di valorizzare Villa Sottocasa come spazio espositivo seguendo da una parte una logica di marketing territoriale, dall’altra puntando a fare di Vimercate un polo culturale importante sul territorio della nuova Provincia. E sembra che ci siamo riusciti. Prima di tutto perché dai dati risulta che circa il 50 per cento dei visitatori è residente nell’area del vimercatese. L’altro 50% arriva da altre zone della Brianza o dalla provincia di Milano. Il 15 per cento addirittura da zone diverse della Lombardia».

Il lavoro del settore cultura nasce quasi contemporaneamente all’acquisto di Villa Sottocasa nel momento in cui si decise di dare una destinazione di tipo museale all’edificio. Per questo non solo si iniziò a raccogliere il materiale d’archivio che rappresenterà il patrimonio permanente del Must (museo del territorio), ma addirittura si è costruito un percorso di mostre temporanee, almeno tre volte l’anno. Per il 2007 basti citare "Le stanze dei ricordi", "Monza e Brianza da scoprire" ed "Etruschi in terre di Siena". Quest’ultima si è conclusa domenica 24 febbraio, dopo circa due mesi d’apertura, con un’affluenza pari a 11mila visitatori, un vero record. «Uno degli elementi che attirano pubblico – spiega Angelo Marchesi dirigente del settore Cultura del Comune di Vimercate – sono le visite guidate. Anche per la mostra sui reperti etruschi, che non era di facile comprensione, abbiamo messo a disposizione, ad un costo di 2 euro, guide che illustravano i reperti esposti. Ben 1.100 persone hanno prenotato la guida. Si tratta di una vocazione "democratica" della cultura che noi abbiamo scelto fin dall’inizio. Siamo infatti convinti che le mostre, anche di qualità alta o di nicchia, se spiegate, possono essere comprese da tutti. Insomma la "cultura Sottocasa" è un piacere che tutti devono poter provare».

Non solo. Un altro servizio che Vimercate mette a disposizione del pubblico è un sito internet in cui si possono trovare tutte le informazioni possibili. «Ogni mostra può essere prima vista sul web all’indirizzo www.villasottocasa.it – precisa l’assessore Roberto Rampi. Una scelta che ha incontrato il favore del pubblico come confermano gli oltre 78mila contatti del 2007 e le 2.400 persone che hanno scaricato la guida alla mostra degli Etruschi. D’altra parte oggi non è più possibile proporre una mostra senza una vera informazione on-line». Il lavoro di Villa Sottocasa, e precisamente del Must, prosegue con la raccolta di materiale d’archivio. Nello scorso anno sono stati catalogati altri 1.100 nuovi documenti tra foto e cartoline, mentre la collezione libraria ha raggiunto i 300 pezzi e ben 100 sono ormai i filmati d’epoca. Resta sempre un modello da seguire per tutta la Lombardia l’organizzazione e la promozione culturale messa in campo dalla biblioteca dove accanto all’attività più tradizionale, si è intensificata la presenza di convegni o eventi nell’auditorium, i corsi, le mostre in galleria. Il sogno? Riuscire ad attrarre maggiormente un pubblico compreso tra i 15 e i 25 anni, il più difficile da coinvolgere nelle proposte culturali «Stiamo ragionando su quali iniziative attivare per ottenere maggiore attenzione anche tra i giovani di questa età – dichiara Rampi – per esempio ci proveremo con la mostra "la città che cambia" dove una sezione sarà interamente dedicata ai filmati apparsi su "You Tube" e firmati da giovani che potremmo definire "registi" locali».

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