Lutto nel mondo dell’alpinismo per Carlo Casati

20071103_carlo_casati_2.jpgIl settantenne stava attraversando sulle strisce pedonali quando è stato travolto da un camion. Campione di sci di fondo e scalatore provetto 


20071103_carlo_casati_2.jpgIl settantenne stava attraversando sulle strisce pedonali quando è stato travolto da un camion. Campione di sci di fondo e scalatore provetto 

 

Il mondo dell’alpinismo monzese è in lutto per la scomparsa di Carlo Casati, "Carluccio" per gli amici. Casati è stato investito da un camion mercoledì scorso mentre attraversava le strisce pedonali per andare al cimitero, in via Foscolo. Sulle prime il corpo travolto non è stato riconosciuto e l’unico documento trovato era proprio la tessera del Clup alpinio, ma era talmente distrutta da non dare indicazioni. Poi la notizia che il settantenne deceduto era proprio quell’alpinista che per anni è stato una delle "anime" del Cai. «Pochi come lui a Monza hanno tenuto alta la bandiera dello sport, quello autentico – ricorda il presidente della sezione cittadina del Club Mario Cossa – Lo ha fatto senza altri fini se non il divertimento del farlo e con un entusiasmo e una disponibilità sempre vivissimi».

Casati era socio del Cai dal ’43, l’anno in cui iniziò ad arrampicare sulla Grignetta e sul Resegone. Aveva al suo attivo oltre 600 scalate fra rocce e ghiaccio e altrettante salite di sci d’alpinismo, la maggior parte delle quali effettuate su montagne extra-europee di alta quota. Come alpinista e cineoperatore ha partecipato alle tre grandi spedizioni organizzate dal Cai monzese: nel ‘62/63 ha scalato le Torri del Paine in Patagonia, nel 1965 la Agujanevada nella Cordillera blanca delle Ande e nel 1969 ha raggiunto la vetta dell’Alpamayo, denominato il "Cervino delle Ande", la prima ascensione assoluta per l’inviolata cresta nord. Da queste spedizioni sono nati i suoi filmati, "Sesto grado in Patagonia" e "Alpamayo Cresta nord" che hanno vinto il festival internazionale dei film di montagna di Trento. Nel ’63 è azzurro d’Italia e nel ’65 viene ammesso al Club accademico italiano. E’ stato più volte campione monzese e brianzolo di sci di fondo e campione provinciale di fondo e di combinata fondo-discesa. Ha partecipato a ben 18 rally di sci d’alpinismo, sempre con piazzamenti di prestigio. Alla prima edizione del campionato italiano fondisti, ha vinto la staffetta 3 per 10 chilometri con i fratelli De Lorenzi di Sesto San Giovanni. Nel 2002 l’Unione società sportive monzesi gli ha conferito l’insegna d’oro al merito di sportivo.

I riconoscimenti sono arrivati anche dalle Amministrazioni comunali con l’assegnazione di due corone ferree e di un Ambrogino d’oro da Milano. Era anche un maestro del lavoro e, non ultimo, per 18 anni è stato insegnante del corso d’alpinismo organizzato annualmente dal Cai monzese. Un’intera vita dedicata allo Sport e alla montagna, celebrata qualche tempo fa in una serata per i suoi 60 anni d’alpinismo, dove Casati ha mostrato le sue imprese e il suo entusiasmo con alcune diapositive.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta