San Donato, quartiere dimenticato da tutti

17 ottobre 2007 | 01:00
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San Donato, quartiere dimenticato da tutti

20071017__san_donato.jpgI problemi viabilistici condizionano la vita di chi ci abita. I residenti lamentano parcheggi selvaggi e troppo rumore in via Buonarroti

San Donato, un quartiere dimenticato da tutti. Almeno da due anni a questa parte, da quando cioè i problemi viabilistici la fanno da padrone a causa dei lavori per la nuova rotatoria sul viale delle Industrie.

San Donato è diviso a metà dal viale, da una parte c’è l’omonima via che è il nucleo storico del quartiere dove sono rimaste inalterate le vecchie cascine, dall’altra c’è via Buonarroti, dove i commercianti sono sul piede di guerra proprio per i problemi viabilistici. Una soluzione tampone è allo studio dell’Amministrazione, ma sarà operativa non prima di Natale. «Speriamo che la parola vanga mantenuta, perché non se ne può più» dicono in coro residenti e commercianti. Gli esercenti hanno già annunciato battaglia se il Comune non dovesse ottemperare. Anche chi abita qui ha seri problemi, soprattutto se non va in direzione del centro di Monza, ma se deve usare il viale delle Industrie per andare al lavoro. Arrivare a Brugherio è una specie di odissea. Il nucleo abitativo del quartiere è proprio dalla parte opposta di via Buonarroti, in via San Donato appunto, al di là del viale delle Industrie. Qui le cose non sono cambiate di molto, le cascine sono rimaste anche se ormai sono abitate da stranieri che però sono considerati «Persone serie che lavorano».

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Maria ci mette mezz’ora ad attraversare il viale

20071017_maria_terzoli.jpgMaria Terzoli vive a San Donato dal ’34, da quando suo padre è deceduto. Aveva 4 anni allora. Ha visto il quartiere cambiare e crescere. Qui non si sta male, ma la sera non si esce. «Ho paura c’è troppa insicurezza – dice– Da quando poi sono andati via i vigili». Erano due gli agenti in servizio, con gli uffici nella circoscrizione 2 che hanno lasciato San Donato a giugno.

«Però ci sono ancora le cascine – continua – Non è cambiato molto, alcuni luoghi sono stati sistemati». Maria va in giro in bici, perché non può camminare senza bastone. Abita in via San Donato e per attraversare il viale delle industrie ci mette, ogni giorno anche mezz’ora. Ma deve farlo, per fare la spesa o per comprare il giornale. Quando invece deve accompagnare il fratello alle visite mediche di controllo o sottoporvisi lei stessa, usa il taxi: «Mi costa la bellezza di 15 euro a corsa» spiega. Una spesa che sarà costretta a sobbarcarsi fino a quando i problemi viabilistici del quartiere non saranno risolti. {/styleboxop}

Il quartiere negli ultimi anni è comunque migliorato: i giardini sono stati sistemati e cintati, anche il sagrato della chiesa è stato sistemato, sono stati realizzati dei dossi rallentatraffico nelle vie attigue a via Buonarroti. Dove c’è la chiesa di Regina Pacis c’è la rotatoria e anche qui, nelle vie che si diramano, ci sono i dossi, come in via Ugo Foscolo.  Il tutto dalla giunta Faglia.«Sì, però in via Cimabue che senso ha aver costruito i dossi vicino al semaforo? – domanda Giacomo Monaco – Forse era meglio farli in fondo alla via».

Al di là dei disagi creati dai problemi viabilistici, che la stanno facendo da padrone, San Donato è tutto sommato un quartiere tranquillo, dove si vive abbastanza bene. Con alcune "pecche" naturalmente. A partire dai giardini pubblici che se durante la mattinata offrono un’immagine idilliaca di anziani che leggono il giornale e mamme con carrozzine, il tardo pomeriggio e la sera si trasformano in luogo di spaccio di sostanze stupefacenti. I cancelli sono chiusi, il giardino è pubblico, ma sembra che ci sia sempre qualcuno che scavalchi perché il movimento serale è piuttosto marcato. La sicurezza è uno dei punti deboli del quartiere, soprattutto da quando i vigili sono andati via. «Se ne sono andati a giugno – racconta Maria Terzoli che risiede in via San Donato – Erano contenti di andarsene, non ne potevano più, ma adesso manca un punto di riferimento soprattutto per gli anziani». E la sera chi abita qui preferisce non uscire di casa. Ad eccezione dei frequentatori del bar tra via Buonarroti e via Cimabue, forse uno dei pochi posti per i giovani.20071017_giardini_san_donato.jpg

C’è anche chi si lamenta del traffico di via Buonarroti, piuttosto rumoroso. Soprattutto il passaggio delle moto risulta ai più come uno schiamazzo. E poi il servizio postale che è ancora un po’ precario e che talvolta in alcune vie diventa disservizio.

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Il punto di riferimento è la Circoscrizione

Raccoglie lamentele e suggerimenti, prende nota delle richieste dei residenti e si fa da tramite con l’Amministrazione comunale. La Circoscrizione 2 è sempre presente. «C’è sempre stato un gran via vai di gente – dice Milena Grisanti – Ma da quando c’è il nuovo presidente, Marco Pozzi, ancora di più, perché è sempre lì». La Circoscrizione che ha la sede in via Buonarroti all’angolo con via Cimabue è un punto di riferimento per quanti vogliono avere informazioni. Il 22 ottobre ci sarà una riunione per discutere delle proposte del Bilancio partecipato, dare un parere su un eventuale distributore automatico di latte fresco, su un edificio da realizzare in via Stucchi e sulla mozione promossa dalla Lega nord di completare la pista ciclabile del quartiere che unirebbe le due parrocchie. Il 29 poi ci sarà un Consiglio straordinario per affrontare le difficoltà viabilistiche di San Donato, ovvero il tunnel sulla nuova rotatoria del viale delle Industrie che non è stato ancora realizzato e che attende il finanziamento regionale. «Ho verificato con i componenti della ex Giunta Faglia – continua Milena Grisanti – Il progetto è rimasto inalterato e occorre fare pressione sulla Regione affinché lo finanzi». {/styleboxop}

Ci sono poi i piccoli atti vandalici quotidiani, ad opera soprattutto di alcuni ragazzi che si ritrovano sotto ai portici, vicino alla parafarmacia. «Il problema però è delle famiglie – dice Paolo Duranti, titolare della parafarmacia – Manca l’educazione, si appoggiano alle vetrine con i piedi». Un paio di volte Duranti ha provato a parlare con loro a farli ragionare, ma al mattino si ritrovano bottiglie abbandonate e cartacce nelle aiole e talvolta anche sputi sulle vetrine. Qualche graffito o panettoni disegnati. Come fosse un gioco. Ma a detta di qualche abitante ci vorrebbe un centro aggregativi per i ragazzi. «San Donato non è più quella di una volta – continua Duranati – E’ cambiata, per esempio sotto i portici sarebbe pedonale e invece passano con le bici o con i motorini».20071017__san_donato_vandali.jpg

 C’è poi chi parcheggia in modo selvaggio, anche in zone di divieto e nonostante le ultime trasformazioni del quartiere abbiano creato maggiori posti per le auto. «Questo disordine è la cosa più fastidiosa – spiega ancora Monaco – Per non parlare in via della Lovera che è una perenne discarica a cielo aperto». In questo momento a dire il vero la via è piuttosto pulita perché è chiusa, sono in atto i lavori di realizzazione della fognatura. «Dovevano essere già finitie invece vanno avanti – conclude Monaco – Però non so nemmeno io se sarà un bene riaprire la via, perché quando è aperta tutti vengono qui a scaricare rifiuti in modo abusivo».