
Conclusa a Cinisello la due giorni di sensibilizzazione e formazione sul software libero, l’ecologia e le libertà digitali. Il pinguino ha un’anima verde
Conclusa a Cinisello la due giorni di sensibilizzazione e formazione sul software libero, l’ecologia e le libertà digitali. Il pinguino ha un’anima verde
Alla Sala degli Specchi, dove si sono tenute le conferenze, si accedeva passando da una stanza zeppa di banchetti. Con una libera offerta ci si poteva portare a casa un cd di Fedora o di Ubuntu, due tra le principali distribuzioni Linux, oltre ad adesivi o spille di Tux, la mascotte di quel sistema operativo. Attraverso sessioni pratiche di formazione e la presentazione del portale italiano Zio Budda, gli apostoli dell’open source hanno voluto sensibilizzare alla “filosofia” di Linux, e del suo creatore Linus Torvalds, le cui origini sono da cercare lontano, nel mondo hacker.
Chi sceglie Linux infatti sceglie l’etica hacker: libertà, universalizzazione del sapere, esperienza, condivisione; così Lifos, il Laboratorio Informatico Free Open Source con sede a Cinisello, organizzatore della manifestazione con il Comune della città ospite, chiede ai suoi soci il rispetto di un codice etico “che prende spunto dai principi fondamentali dell’etica hacker”. (http://www.lifos.org/statuto)
Fra le “curiosità” della kermesse, la lampadina a basso consumo regalata ad ogni partecipante, testimone dell’importanza attribuita al risparmio energetico e della responsabilità ambientale, temi al centro anche di una delle conferenze, “Ecologia digitale”, alla quale Giovanna Sissa dell’Osservatorio tecnologico ha dato il via ricordando che «Con il software libero che si può usare, modificare e ridistribuire, si può sviluppare più consapevolmente il mantra delle tre “R” dell’ecologia digitale: riduci, riusa, ricicla».
Altri interventi hanno affrontato la tossicità di alcuni materiali presenti nelle apparecchiature elettroniche, come metalli pesanti e Pvc. Numeri alla mano, sono stati tracciati scenari allarmanti sulla quantità di spazzatura elettronica che produciamo: 50 tonnellate all’anno di Raee (Rifiuti ed apparecchiature elettriche ed elettroniche).
L’e-waste, ovvero l’inquinamento elettronico, investe responsabilità pubbliche ed individuali di cui Cinisello ed i suoi cittadini sembrano essere più consapevoli di altri; l’Amministrazione comunale, con la partenza del progetto “Acquisti verdi in Comune” ed il premio di Legambiente per “Condomini sostenibili”, sta investendo nella sensibilizzazione dei cittadini che già possiedono “Il Manuale del Cinisellese Sostenibile”.
Un ulteriore strumento per un consumo tecnologico responsabile è arrivato da Greenpeace, l’ecoguida ai prodotti elettronici è alla sua V edizione e offre classifiche sulla responsabilità ambientale dei maggiori produttori Hi-tech.
Vestisolidali, una cooperativa sociale che si impegna nella raccolta e nel recupero di apparecchiature elettroniche, ha forse portato la riflessione più interessante sulla questione dei produttori che debbono occuparsi anche della raccolta e del riciclo dell’usato: «L’interesse del produttore è mettere sul mercato il nuovo, non è riutilizzare. Così Nokia, se da un lato ottiene il punteggio più alto nell’ecoguida perché ha eliminato il Pvc dai prodotti, dall’altro ha già creato un business sull’idea della responsabilità del produttore; ritira sì il vecchio cellulare, ma porta i Raee in Ucraina o in Romania». Ancora più importante allora risulta essere il controllo pubblico, non tanto la “responsabilizzazione” delle aziende.
Sperando forse nell’entusiasmo del “fai da te” che investì l’elettronica nel 1975 quando ognuno poteva montare il proprio Altair 8.800 prenotando il kit completo, oggi si potrebbe cominciare sperando nel fai da te anche per disfarsi del proprio computer o materiale elettronico. Va in questa direzione il progetto Donaphone: chi vuole disfarsi di un cellulare può portarlo nei punti di raccolta preposti dall’iniziativa (numero verde 800-249467).
Un progetto meno ambizioso di quello di RicicloPc, presentato al LinuxDay di Ferrara, ma, se non altro, alla portata di tutti.
Nelle foto, dall’alto, una delle tante conferenze della manifestazione; un microcomputer a basso consumo energetico,7 W invece dei circa 50 W di un comune computer; i banchetti all’ingresso. Qui a lato Tux, la mascotte.