Villasanta: la Tintoria Perego ha i giorni contati

20070907_tintoria2.jpgIl 21 settembre l'azienda chiuderà i battenti. Entro il mese incontro in Agenzia regionale del lavoro per decidere gli incentivi per la mobilità dei lavoratori


20070907_tintoria2.jpgIl 21 settembre l’azienda chiuderà i battenti. Entro il mese incontro in Agenzia regionale del lavoro per decidere gli incentivi per la mobilità dei lavoratori

Lo stabilimento di Villasanta della Tintoria Perego in via Montello chiuderà il 21 settembre e i 38 dipendenti saranno messi in mobilità. Non c’è più futuro quindi per la piccola azienda tessile travolta, come molte altre tessiture, dal processo di delocalizzazione delle produzioni che in questi ultimi anni sta colpendo il comparto.

20070907_tintoria_perego.jpg«Il settore tessile in Italia e in Brianza – spiega Rossana Timaco della Femca Cisl Brianza – negli ultimi decenni è stato investito da un trend negativo che ha portato alla graduale cessazione di molte attività. Prima sono scomparse le filature e adesso stanno chiudendo le tintorie. Agli imprenditori conviene trasferire le produzioni dove i costi sono inferiori: Turchia, Cina, India, ecc.». Anche la Tintoria Perego è stata investita dalla crisi del settore. Già a marzo, l’azienda aveva avviato la procedura di licenziamento collettivo per una ventina di persone. Dopo una serrata trattativa e alcune dimissioni volontarie, i licenziati sono poi stati 11. Il numero dei dipendenti era così sceso a 38. «Dopo la riorganizzazione – osserva Rossana Timaco – sembrava che l’azienda potesse riprendersi. C’erano segnali positivi di inversione del trend. Ma a luglio ci è stata comunicata la volontà di chiudere il piccolo stabilimento». Il sindacato ha cercato di puntare su una nuova riorganizzazione e sull’applicazione della cassa integrazione straordinaria. La proprietà però è stata ferma nella volontà di chiudere (ma manterrà aperto l’altro stabilimento a Cisano Bergamasco). «Adesso – osserva la Timaco – stiamo aspettando di essere convocati dall’Agenzia regionale per il lavoro. In quella sede definiremo gli incentivi per la mobilità dei lavoratori».

«Il problema è sempre stato quello di riuscire a comunicare con la dirigenza – ha aggiunto Teresa Grillo della Filtea Cigl – Le trattative sono state interrotte soprattutto a causa dell’incomunicabilità». Grillo esprime il suo parere circa una precisa responsabilità della dirigenza in tutta la vicenda, anche se i sindacati non vogliono tenere in conto le voci circolate tra i dipendenti circa un possibile trasloco della Tintoria all’estero e la vendita dei macchinari.

Non ci sono però speranze per il futuro incontro in Agenzia Regionale, se non quelle relative agli ammortizzatori sociali, mentre rimangono vive le preoccupazioni dei 38 lavoratori che si vedono costretti a cercare un’alternativa. Sono tutti quarantenni, non facilmente ricollocabili nel mercato del lavoro, tenuto anche conto che la crisi del settore tessile permane da anni. Le difficoltà alla Perego sono iniziate la scorsa primavera. A marzo sembrava esserci un debito di quasi 2 milioni di euro e un mese dopo, la dirigenza aveva avviato le procedure per tagliare i costi. Ma i lievi segnali di ripresa facevano ben sperare per il futuro dell’attività.

«Tre mesi proprio non potevano bastare per far fronte ad un debito del genere – ha concluso Grillo – Ma come potevano pensare di risolvere la situazione in così poco tempo?».

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