Torna a casa, Mimmo

lassieDomenico Pisani, dopo aver tanto parlato di "bipolarismo malato" e di partiti in cui contano solo "potere e poltrone" è tornato nel Polo di centro destra. E i suoi si arrabbiano


lassieDomenico Pisani, dopo aver tanto parlato di "bipolarismo malato" e di partiti in cui contano solo "potere e poltrone" è tornato nel Polo di centro destra. E i suoi si arrabbiano

Domenico "Mimmo" Pisani ha dunque deciso. L'ex coordinatore di Forza Italia, uscito dal partito azzurro in forte polemica con i vertici regionali e cittadini, ha deciso ritirare il nome di Alvaro Porta come candidato sindaco indipendente della lista "Per Monza Oggi", da lui stesso fondata. Una clamorosa retromarcia, operata in extremis nella notte tra venerdì e sabato e conclusasi con l'entrata nei ranghi affollatissimi della coalizione che sostiene Marco Mariani. «È stata una scelta sofferta ma ha prevalso il senso di responsabilità verso la città – ha detto Pisani –  Il nostro progetto politico proseguirà come prima ma ho preferito anticipare la scelta che avremmo fatto al ballottaggio perché Per Monza Oggi poteva diventare il capro espiatorio di una sconfitta a favore della sinistra».
Ben altri erano stati gli accenti allorché Pisani, insieme con Romano Villa, un altro transfuga di F. I., aveva proclamato di presentare questa lista per spezzare gli equilibri politici di questo bipolarismo che lui considerava una vera iattura per la vita politica cittadina.
Ora "Mimmo" è tornato, allineato e coperto, nelle fila di un centro destra monopolizzato politicamente – ed economicamente, in una costosissima campagna elettorale – da Forza Italia, tramite i milioni del "padrone" di Arcore.
«La nostra vuole essere un'alternativa sia alla candidatura di Mariani, che è stata decisa in maniera forzata dai vertici, che a quella del sindaco uscente Faglia – aveva detto Pisani all'atto della presentazione della sua formazione – Per fare questo riteniamo nostro dovere cercare di stabilire un'alleanza organica con le altre liste civiche e con i partiti moderati che non si riconoscono nella scelta del polo di centro destra».

Invece l'alleanza l'ha fatta con Forza Italia, «un partito che – aveva detto non più di tre mesi fa –  a Monza di fatto non esiste più, che abbandona i suoi uomini a loro stessi e in cui prevalgono interessi di potere e di poltrone».
Anche quando Pisani aveva fatto un passo indietro e lanciato il medico Alvaro Porta come candidato della sua lista  aveva affermato di aver preso questa decisione per lasciare spazio a un aspirante sindaco maggiormente legato alla società civile e al territorio di Monza. «Siamo moderati e ci poniamo al centro –  aveva affermato – Non faremo una campagna elettorale polemica contro il sindaco uscente. In questi cinque anni si sono visti troppi episodi di intemperanza anche nelle sedi istituzionali».

Ora Mimmo è tornato a cas, nella coalizione egemonizzata dal "partito che non c'è" e in cui "prevalgono gli interessi di potere", nella coalizione dei cartelloni urlati, di "Monza città tradita", del "candidato imposto in maniera forzata dai vertici"  un "candidato sbagliato" secondo l'amico Romano Villa che ha acidamente commentato: «Non abbiamo fatto un accordo: l'hanno fatto».
Il prezzo? Dopo le telefonate di "Sua emittenza" in persona e del fratello Paolo "mattone", Paolo Romani, plenipotenziario di Arcore gli ha promesso due assessorati se rinunciava alla sua corsa solitaria.
E Pisani ha preso la sua "sofferta decisione" anche se un suo, molto riluttante, compagno di viaggio ha commentato: «Se prima potevamno puntare a un cinque per cento, adesso se passiamo l'uno possiamo fare salti di gioia».
E sai cha assessorati, agli esponenti di una lista con l'uno per cento.
Ben tornato a casa, Mimmo.

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