Politica

Del Debbio a Monza per Dario Allevi. Critiche pesanti alla Sinistra

Non ha usato mezzi termini il conduttore tv Paolo Del Debbio, sceso in piazza per sostenere la candidatura di Dario Allevi a sindaco della città per la coalizione di centrodestra.

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“Quella di Monza è un’Amministrazione comunale di m…”. Non ha usato mezzi termini, come sempre del resto, il conduttore televisivo Paolo Del Debbio, sceso in piazza ieri sera per sostenere la candidatura di Dario Allevi di Forza Italia a sindaco della città per la coalizione di centrodestra.

L’ex assessore del Comune di Milano, militante della prima ora di FI, è salito sul piccolo palco allestito in piazza della Pace, nel quartiere San Rocco, assieme ad Allevi, a Mariastella Gelmini, deputata e coordinatrice lombarda del partito di Silvio Berlusconi, a Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione e coordinatore provinciale di FI, a Pierfranco Maffè, consigliere comunale di Alternativa popolare, e a Giuliano Ghezzi, vicecoordinatore cittadino degli “azzurri”.

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Del Debbio, davanti ad alcune centinaia di cittadini, perlopiù del quartiere, ha chiuso la caldissima serata lanciando strali all’indirizzo dell’Amministrazione comunale di centrosinistra guidata da Roberto Scanagatti del Partito democratico. “Io ho diritto a stare in questa piazza – ha esordito – perché sono l’unico conduttore televisivo che si è occupato del caso di via Asiago (quello del condominio del rione Casignolo dove il numero dei profughi è superiore a quello dei residenti, ndr). Per giudicare come viene governata una città il caso di via Asiago basta e avanza. Se hai lasciato quella situazione lì, puoi aver fatto di tutto ma non conta niente; se hai lasciato quella situazione lì, non hai sufficiente senso di umanità. L’unica famiglia che sta ancora lì è perché si era comprata l’appartamento: le altre sono scappate. A quella famiglia è come se gli avessero espropriato l’appartamento. Con Gelmini oggi siamo stati a Como, a Sesto San Giovanni e ora a Monza: ho in tasca un sacco di bigliettini lasciatimi da persone disperate. Sono Amministrazioni comunali di m… quelle dove i cittadini si devono rivolgere alle televisioni per i loro problemi! La definizione è giusta per quel sindaco, tanto per fare un esempio, che costringe un anziano a vivere in un camper perché finché è rotto l’ascensore delle case comunali non può salire fino al suo alloggio al terzo piano. A Monza mi è stata consegnata una letterina da una signora. Questa signora racconta che sono 4 anni che è invalida al 100% e ha la figlia con handicap bisognosa di assistenza quasi diuturna perché attaccata a una macchina. Beh, le hanno tolto la casa popolare per aver presentato la domanda di richiesta dell’alloggio con 2 giorni di ritardo, peraltro motivati dal fatto che non poteva uscire di casa perché doveva curare la figlia. Ma erano quelli del Comune che avrebbero dovuto venire a prendere la domanda a casa della signora: teste di vitello! Dario, so che tu verrai eletto. Però ti do 3 mesi di tempo per risolvere il caso di via Asiago. E non perché non mi fido di te. Ma non vorrei che qualcun altro che si occupa dell’ordine pubblico non ti desse una mano. Perché a me di Scanagatti o Scanacani non ‘me ne fotte’ nulla. Certe situazioni vanno risolte subito. Io ci tornerò in via Asiago perché non mi fido di certe persone. Il sindaco è colui che deve farsi carico dei problemi dei cittadini presso le istituzioni. E deve farlo subito. Perché mi fanno schifo le persone che risolvono i problemi solo quando arrivano le telecamere. Io vi dico che se si toglie da via Asiago quello schifo non bisogna tornare subito a lavorare, ma festeggiare”.

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In apertura di serata Ghezzi, ex consigliere comunale, aveva spiegato: “L’Amministrazione che si insidierà, cioè la nostra, ripartirà dalle periferie dimenticate dall’Amministrazione attuale e in particolare da San Rocco. Ecco perché siamo qui stasera”.

L’ex assessore Maffè, che si è candidato come sindaco alternativo non solo a Scanagatti, ma anche ad Allevi, ma che nei giorni scorsi ha apparentato la lista Monza con Maffè con la coalizione di centrodestra, ha spiegato: “Questo quartiere è uno di quelli che è stato abbandonato in questi ultimi 5 anni. È da qui che dunque vogliamo ripartire. Monza deve rimettersi in moto. In questi anni è stata soffocata dalla burocrazia, si pagano troppe tasse e i servizi non sono adeguati. Lo scorso 11 giugno Allevi ha ottenuto un risultato straordinario: glielo riconosco. Significa che è necessario dare un futuro diverso a questa città”.

Sala, che è stato vicepresidente della Provincia nella Giunta presieduta da Allevi fino al 2014, ha ricordato che “l’Amministrazione Allevi è stata quella che ha reperito i fondi per la ristrutturazione del depuratore di San Rocco. Sono sicuro che da sindaco sistemerà la situazione che il Comune non ha sistemato. Come Regione siamo stati quelli che hanno stanziato 600mila euro per rifare i box bruciati nelle case Aler. E saremo quelli che istituiranno un’attività di sicurezza congiunta tra Aler e Comune per mandare fuori la gente che dorme sui pianerottoli delle case popolari. Con Allevi cambieremo faccia a Monza, cambieremo faccia a San Rocco”.

“Se siete così numerosi significa che Dario in campagna elettorale ha toccato i temi giusti della vita cittadina – ha espresso la sua soddisfazione per la quantità di pubblico Gelmini – Vedere questa sera il centrodestra unito, con Maffè, ci consente le condizioni migliori per consegnare questa città al centrodestra, appunto, dopo 5 anni di disastri dell’Amministrazione di sinistra, che è stata capace solo di vendere per propri i risultati ottenuti dal presidente della Regione, Roberto Maroni, e da Fabrizio Sala. Basta vedere come non hanno risolto il problema dei miasmi del depuratore di San Rocco. Purtroppo il Governo ha fissato le elezioni il 25 giugno, quando ci saranno 40 gradi di temperatura, ma noi lo deluderemo andando a votare. Perché a Monza c’è voglia di cambiamento, di partecipazione. Vedo tra l’altro una sinistra nervosa, che ricorre a insulti e insinuazioni. Questa è la città della Formula 1 e io vi dico che Allevi è come un pilota di Formula 1”.

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Anche l’ex presidente della Provincia ha parlato di una “presenza importante in questa piazza che mi commuove. Ho iniziato dai quartieri la campagna elettorale, proprio da San Rocco, ed è stato premiato dai monzesi il nostro modo di fare, soprattutto qui a San Rocco. Con questa Amministrazione questo quartiere è diventato invivibile, irriconoscibile. È stato creato un grosso danno con la chiusura al traffico di via D’Annunzio, perché si è assistito alla desertificazione delle attività commerciali. Noi riapriremo questa strada e la fontana verrà fatta funzionare solo la domenica. Reintitoleremo piazza della Pace in piazza Monsignor Girardi. Daremo un’accelerata al dramma del quartiere, quello dei miasmi del depuratore, che sono diminuiti ma ci sono ancora. E poi dovranno scomparire definitivamente (ripetuto due volte, ndr) anche quei migranti in via Asiago. Li sposteremo altrove. Il sindaco e il prefetto hanno creato in città dei veri e propri ghetti. La prima delibera della mia Giunta sarà un ‘pacchetto sicurezza’, che prevederà il ripristino del poliziotto di quartiere, tolto da questa Amministrazione, l’istituzione di un presidio nei vari punti critici della città, lo sgombero dei migranti immediato. Siamo arrivati al 40% col gioco di squadra. Però c’è stata una bassa affluenza ai seggi, cosa che di solito premia la sinistra. Dobbiamo impegnarci a convincere quel 48% che non è andato alle urne l’11 giugno che il voto di domenica prossima è questione di vita o di morte per la città. Sono sicuro che, se la gente che voterà sarà di più di quella che si è recata ai seggi l’ultima volta, la vittoria sarà nostra. C’è una grandissima voglia di cambiamento, perché questa è stata la peggior Amministrazione di sempre. L’attuale sindaco è presuntuoso, arrogante, non sa ascoltare, pensa di avere la verità in tasca. È un sindaco che ha cercato in questi ultimi giorni di buttarla sullo scontro, sull’insulto, sulla macchina del fango. Noi abbiamo iniziato la campagna elettorale con il sorriso, la finiremo col sorriso. Sarete voi a dargli lo sfratto da quel palazzo di piazza Trento e Trieste. Dopodomani in piazza San Paolo ci saranno Maroni e Berlusconi: sono molto felice che il presidente del mio partito abbia scelto di chiudere la campagna elettorale nella nostra città”.

 

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