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Muggiò, il grido di aiuto del quartiere Taccona: “Senza z227 noi isolati”

Quasi settemila abitanti appiedati. Scuole, posti di lavoro e ospedali irraggiungibili. Queste le conseguenze per Taccona a partire dal 1° febbraio.

associazione taccona

Un’isola sperduta nell’immenso mare di asfalto della Brianza. Senza più nessun servizio di trasporto pubblico, è questo l’infausto destino che, da febbraio, si profila per il quartiere Taccona di Muggiò, un comune nel comune che conta più di settemila abitanti.

A lanciare l’SOS è l’associazione Taccona, la voce dei cittadini del quartiere. E le proteste che il presidente dell’associazione, Luca Padrin, sta portando avanti insieme al suo direttivo non sono la solita litania campanilistica all’italiana: basta impugnare la cartina delle linee dei bus per capire che senza le vitali z225 e z227 Taccona è tagliata fuori da tutto.

La soppressione della z227, in particolare, cadrà come una mannaia sulla testa di studenti e lavoratori: gli istituti scolastici di Monza, Sesto, Cinisello, Lissone, Desio e Limbiate e le università milanesi saranno irraggiungibili; senza contare che, senza i bus, un numero elevatissimo di lavoratori non potrà più raggiungere il proprio posto di lavoro. E questo vale anche per chi dai comuni limitrofi deve raggiungere le aziende muggioresi.

E poi gli ospedali, completamente interdetti ai cittadini privi di un mezzo privato: il San Gerardo di Monza, il Bassini di Cinisello e addirittura il Niguarda di Milano erano facilmente raggiungibili da Taccona con un solo biglietto o con al massimo uno scambio con il tram. Dal 1° febbraio tutto ciò non sarà più possibile.

“L’obiettivo dell’associazione, in coesione con l’amministrazione di Muggiò e di tutti gli altri comuni coinvolti dai tagli, è quello di lottare affinché la soppressione delle z225 e z227 venga annullata – ha affermato ai nostri microfoni il presidente Padrin -. O quantomeno, visto che comprendiamo le difficoltà economiche in tempo di crisi, che questi tagli siano razionalizzati e condivisi da tutto il territorio. Nella delibera del presidente Ponti c’è scritto che si è tenuto conto dei mezzi alternativi, ma Taccona non ne ha. Non è possibile che su 55 comuni ci si accanisca così su uno solo”.

Ma sono tante altre le perplessità e le domande che, non solo l’associazione, ma anche tutta la cittadinanza vorrebbe fare agli enti comunali e provinciali.

“Questo non è il momento della polemica politica. Ora bisogna salvare il trasporto pubblico brianteo. Ma sicuramente, quando questa vicenda sarà archiviata in positivo o in negativo, noi vorremo delle risposte. Vorremo sapere di chi sono le responsabilità. Non ci accontenteremo di sentirci dire che loro (i sindaci, ndr) non potevano sapere. Esigeremo trasparenza, ma quella vera”.

Intanto nella sede di via Sondrio 24 il via vai di cittadini firmatari della petizione è costante.

“La nostra raccolta firme sta andando molto bene. Siamo arrivati all’incirca a 300 firme. La nostra petizione è parallela a quella del comune di Muggiò, ma mira agli stessi scopi. Però ci sembrava giusto indire un’iniziativa autonoma, perché noi abitanti di Taccona, seppur arrabbiati allo stesso modo dei cittadini delle altre città, ci sentiamo i più penalizzati. È il nostro modo di dimostrare lo spirito civico che ci contraddistingue. Per il momento i punti di raccolta sono gli esercizi della zona: i panifici, i bar, le edicole. In settimana però chiederemo l’autorizzazione al comune per i banchetti in piazza. E poi c’è il volantinaggio, che partirà lunedì 9 gennaio e ci vedrà presenti alla stazione 1 maggio di Sesto”.

Ciò che impressiona positivamente della brutta vicenda è che, per una volta, i social network siano diventati gli strumenti per una protesta costruttiva da parte dei cittadini. Non solo la notizia della soppressione è arrivata a tutti o quasi su Facebook o WhatsApp, ma queste piattaforme hanno permesso la creazione di petizioni online e l’organizzazione delle distribuzione di volantini informativi.

Sempre sulla rete, è stato organizzato per domani, 8 gennaio, un flash mob davanti alla sede della provincia di Monza e Brianza. A detta dell’associazione Taccona, che appoggerà l’iniziativa e sarà presente in via Grigna, sarà l’occasione per portare i saluti dei cittadini appiedati ai nuovi consiglieri provinciali (l’8 gennaio si terranno le elezioni del consiglio provinciale, ndr).

“Sarà anche l’occasione – ha aggiunto ancora Padrin – per fare chiarezza sulla vicenda. Lì dovranno risponderci”.

E se dopo tutti gli sforzi dell’associazione, dei volontari, degli attivisti sul web e dei cittadini, le due linee dovessero essere cancellate lo stesso? Prima sarcastica, poi durissima la risposta di Padrin: “Vorrà dire che ogni giorno risaliremo il Villoresi in barca. Scherzi a parte, ci saranno da parte nostra e dei cittadini azioni di forza eclatanti”.

 

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