Ambiente

Meda, polemica controlli antismog: l’assessore “Niente allarmismi”

«Non è intenzione dell’amministrazione istituire un clima di terrore con controlli severi, ma applicheremo un livello di sorveglianza adeguato all’emergenza»

claudio salimbeni

«Non è intenzione dell’amministrazione istituire un clima di terrore con controlli severi, ma applicheremo un livello di sorveglianza adeguato all’emergenza in grado di sensibilizzare i cittadini». Ad affermarlo è Claudio Salimbeni, assessore alle Attività produttive, ambiente ed economia sostenibile per il comune di Meda, dove nei giorni scorsi è stata emessa un’ordinanza per contrastare il superamento dei limiti di Pm10. Alcuni, tra cui la lista Sinistra e ambiente, ex alleati di maggioranza dell’attuale amministrazione, avevano accusato il sindaco, Giovanni Giuseppe Caimi, di essersi mosso con eccessiva lentezza: e anche il Wwf era intervenuto con una diffida per sollecitare il comune di Meda ad agire.

Ne è nata una polemica che, secondo Salimbeni, ha portato a travisare la questione. «La delibera e l’ordinanza sono state emesse a prescindere dalla diffida (inopportuna) del Wwf e dalle continue sollecitazioni scritte di Sinistra e Ambiente – ha spiegato l’assessore -. Peraltro l’ordinanza è uscita il 15 e nella stessa data, nel tardo pomeriggio, è arrivata la lettera del Wwf. Non avremmo potuto, anche volendo, predisporre l’ordinanza alle 17.00 per farla uscire il giorno stesso». Salimbeni ha voluto sottolineare che Meda è stata la prima città dopo Monza e Cesano ad aderire al protocollo aria, a cui i comuni partecipano su base volontaria: «Nel protocollo non ci sono termini perentori entro i quali emettere l’ordinanza – aggiunge -. A Meda in genere siamo abbastanza veloci, ma essendoci di mezzo il fine settimana e l’8 dicembre qualche giorno se n’è andato. Inoltre, nel facsimile dell’ordinanza che l’Anci ci ha fornito c’erano delle inesattezze che abbiamo dovuto dibattere con il vice presidente stesso e che nessun comune aveva sollevato, visto che non l’avevano ancora presa in considerazione».

La preoccupazione principale dell’assessore sembra essere quella di far comprendere ai medesi l’importanza di comportamenti virtuosi per tutelare la salute e l’ambiente, tematica a cui ha dedicato un lungo intervento, poi diffuso sulla sua pagina Facebook. «Non credo utile instaurare un clima allarmistico nella città – ha scritto – ma confido nella sensibilità dei cittadini alla propria salute. In macchina ci andiamo tutti, per lavoro o per necessità, il riscaldamento è ormai diffuso ovunque, ma l’abuso di questi mezzi si sta trasformando in un boomerang. Se da una parte ci permette di godere della nostra libertà, dall’altro ci costringe a respirare aria malsana che, nel lungo periodo, può causare gravi danni al nostro organismo». Più consapevolezza, dunque, ma senza tuttavia agitare lo spauracchio di un controllo troppo rigido: «Le repressione e i divieti lasciano il tempo che trovano. L’intenzione della giunta non è sicuramente di fare uscire l’esercito per multare i cittadini che girano in macchina o che tengono i riscaldamenti a 22 gradi. La nostra polizia municipale ieri (martedì 20 dicembre, ndr) ha fatto un intervento informativo ai passaggi a livello chiedendo, e non multando, di spegnere i motori delle macchine ferme».

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