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Intervista esclusiva al campione europeo di nuoto Gabriele Detti

Campione d’Europa nei 400 metri stile libero di nuoto e medaglia di bronzo alle Olimpiadi sia nei 400 che nei 1500 stile libero: è Gabriele Detti, in gara domenica al centro natatorio “Pia Grande” di Monza.

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Campione d’Europa nei 400 metri stile libero di nuoto e medaglia di bronzo alle Olimpiadi sia nei 400 che nei 1500 stile libero: è Gabriele Detti, che domenica era in gara al centro natatorio “Pia Grande” di Monza in occasione della fase regionale del campionato italiano a squadre.

Il 22enne livornese difende i colori della Sport Management, la società che tra l’altro gestisce proprio il centro natatorio comunale di via Murri. Lo abbiamo intervistato in esclusiva nella sala stampa dell’impianto monzese.

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Quando hai iniziato a nuotare e perché?
Sono stato buttato in acqua, in una piscina dove lavorava mio zio, e mio allenatore, Stefano Morini, che avevo 8 mesi. Non so se a buttarmi sia stata mia mamma o mio papà, ma da allora non ho più potuto fare a meno di nuotare.

E quando hai capito di poter competere ad altissimi livelli?
Nel 2011, quando mi è stato proposto di andare ad allenarmi al centro federale di Ostia. La prospettiva di andare a vivere lontano da casa a 17 anni mi ha fatto riflettere: ho pensato che dovevo aver iniziato a fare qualcosa di buono.

Con lo studio come sei messo?
Mi sono diplomato al Liceo scientifico nel 2013. Poi ho deciso di pensare solo al nuoto almeno fino alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Adesso però voglio studiare qualcosa: siccome è una scelta importante sto riflettendo bene su cosa impegnarmi.

Hai mai pensato di mollare il nuoto per dedicarti meglio allo studio o semplicemente per divertirti di più nell’età adolescenziale?
“No. E dico anche che non è vero che non si possono conciliare lo sport e lo studio. Purtroppo in Italia lo sport è visto come un ostacolo. Non c’è cultura sportiva. Anche per questo ho visto amici che potevano raccogliere soddisfazioni nel nuoto lasciare l’agonismo.

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Ci sono momenti difficili da superare, come il tuo del 2015…
Mi è stata diagnosticata un’infezione alle vie urinarie e dunque mi è stato detto che avrei perso mesi di attività compreso il Campionato mondiale in programma a Kazan. Ero incacchiato nero. Però lo stop è stato come un’iniezione di cattiveria con effetti a lunga durata. Vedendo sul divano i miei compagni di squadra in Nazionale salire sul podio ho pensato: ‘Se ci sono riusciti loro ci posso riuscire anch’io’.

A dicembre 2015, al Campionato europeo in vasca corta di Netanya, hai conquistato la medaglia d’argento nei 1500 e quella di bronzo nei 400; lo scorso agosto, alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, hai conquistato due bronzi; meno male che in mezzo alle due manifestazioni hai vinto al Campionato europeo di Londra l’oro nei 400, oltre ad aver portato a casa l’argento negli 800 e nei 1500 e il bronzo nella staffetta 4×200, altrimenti rischiavi che ti appiccicassero addosso qualche etichetta spiacevole…
Salire su un podio è un successo, ma effettivamente se non avessi vinto i 400 all’Europeo sarebbe stata per me una mezza delusione.

A chi arriva secondo o terzo ai Giochi si chiede sempre se è più la soddisfazione per la medaglia vinta o la delusione per la medaglia d’oro persa…
Alle Olimpiadi non esiste proprio essere delusi se si sale sul podio. Nel mio caso, poi, la medaglia di bronzo era il massimo che potevo raggiungere sia nei 400 che nei 1500.

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Al recente Campionato mondiale in vasca corta di Windsor sei senz’altro rimasto deluso come i tuoi tifosi: sei stato eliminato in batteria nei 400 e sei arrivato solo ottavo nei 1500…
Non so darmi una spiegazione del deludente risultato. Mi viene solo da dire che lo sport è un gioco: a volte si vince e a volte si perde.

Nei 400 stile libero ti sei avvicinato più volte al record italiano detenuto da Massimiliano Rosolino: a Rio, col tempo di 3’43”49, sei arrivato a soli 9 centesimi. Prenderti quel record è un tuo chiodo fisso?
Non mi interessano i record, mi interessa andare forte. Quel record non è un’ossessione. A Rio è stato meglio arrivare terzo e non migliorare il record nazionale che arrivare quarto e batterlo.

A proposito di ossessioni, nei 1500 hai sempre davanti il tuo compagno di Nazionale, ma prima di tutto amico, Gregorio Paltrinieri: contro il tuo ‘gemello diverso’ su quella distanza hai speranze di riuscire a batterlo un giorno?
Nei 1500 ‘Greg’ è il più forte in circolazione. Io mi alleno tutti i giorni anche per cercare di accorciare il distacco che c’è tra noi su quella distanza. Non so però se riuscirò un giorno a sorpassarlo perché abbiamo caratteristiche molto differenti. Tengo a sottolineare che io e lui siamo amici per davvero. Abbiamo addirittura condiviso la stessa camera per un anno e mezzo.

Al Campionato italiano invernale, svoltosi nei giorni scorsi, vi siete spartiti i titoli dei 400 e dei 1500 ma sugli 800, dove c’è più equilibrio, l’ha spuntata lui. Comunque tu hai vinto anche sui 200, gara che lui non disputa…
Non abbiamo mai disputato gli 800 entrambi al massimo della condizione. Spero che al Mondiale 2017 di Budapest lo saremo.

A proposito del Mondiale 2017, quali sono i tuoi obiettivi?
Nei 400 migliorare il risultato dei Giochi, negli 800 divertirmi e andar forte e nei 1500 migliorare il risultato dei Giochi. Quando parlo di migliorare mi riferisco più al tempo che al piazzamento. Perché il primo avversario che devi battere sei te stesso.

Parliamo del Detti che vive fuori dall’acqua: hai degli hobby?
Ascoltare musica rock, in particolare quella dei Red Hot Chili Peppers. Poi mi piace riposarmi sulla sdraio in riva al mare.

Utilizzi i social network?nuoto-detti
Non tanto… Solo un po’ Instagram. Non sono uno che pubblica qualcosa anche quando va a fare pipì…

Hai qualche vizio o mania particolare?
Mi è sempre piaciuto acquistare scarpe da ginnastica, però è da un po’ di mesi che non ne compero più. E poi bevo tè freddo in continuazione, anche d’inverno.

A parte in queste giornate di gare, sei mai venuto in Brianza? Che cosa ti piacerebbe vedere del nostro territorio?
Non sono mai venuto. Mi piacerebbe assistere a un evento motoristico all’autodromo. A dire il vero non sono molto appassionato di Formula 1 ma di MotoGp. Infatti sono stato ad assistere a un Gran Premio al circuito del Mugello. In generale mi piacciono un po’ tutti gli sport.

Cosa ne pensi del centro natatorio “Pia Grande”?
Assomiglia a quello di Livorno. Trovare una città che abbia come Monza un impianto con due vasche e una palestra già non è facile. Se la vasca grande fosse da 50 metri anziché da 33 metri questa sarebbe una struttura perfetta.


Se fossi un politico cosa faresti per il nuoto?

Cercherei di dargli più visibilità. Se a vincere il Gazzetta Sports Award 2016 nella categoria Rivelazione è stato il portiere del Milan, Gianluigi Donnarumma, davanti a me è solo perché il calcio vale più del nuoto. Dico questo perché due medaglie olimpiche dovrebbero valere di più di un esordio in Serie A.

A proposito di calcio, per che squadra tifi?
Per l’Inter.

E per che nuotatrice tifi?
Per Stefania Pirozzi, che è la mia fidanzata da un paio d’anni (nei giorni scorsi laureatasi campionessa italiana invernale nei 400 stile libero, nei 400 misti e nei 200 farfalla e vicecampionessa nei 200 stile libero, ndr).

Come mai la vostra relazione non riempie le pagine dei giornali come altre relazioni tra sportivi, nuotatori compresi?
Forse perché separiamo i Detti e Pirozzi nuotatori dai Detti e Pirozzi privati. Forse perché entrambi usiamo poco i social network…

Come si vede Detti ‘da grande’?
Non lo so. Io vivo alla giornata, faccio un passo per volta. Non ho ancora deciso a che facoltà universitaria iscrivermi! Però credo che mi piacerebbe restare dentro il mondo del nuoto.

Foto di Brunorosafoto (che ringraziamo)

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