Parco Valle del Lambro presenta il pesto Orsino. Pronti a provarlo?

Un prodotto realizzato con le foglie dell'aglio orsino che crescono spontaneamente nel sottobosco delle zone umide del Parco. Tre le varianti del proposte: classico con i pinoli, con mandorle e con noci.

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Dopo un progetto durato più di un anno nasce il primo prodotto a Km Zero del Parco della Valle del Lambro: il Pesto Orsino.

Un prodotto realizzato con le foglie dell’aglio orsino che crescono spontaneamente nel sottobosco delle zone umide del Parco di Monza. Ad occuparsi della produzione “La Fata Verde“, ristorante di Agrate,che da anni si adopera con iniziative di valorizzazione del territorio e della storia locale.

“Per il Parco della Valle Lambro essere promotori di un prodotto tipico locale rappresenta un’occasione unica per far conoscere la straordinaria varietà di flora presente sul territorio – afferma Eleonora Frigerio, Presidente Parco Regionale della Valle del Lambro – Si assocerà a questo territorio un prodotto autoctono che finirà sulle tavole della Brianza e dell’Italia”.

presentazione-pesto-orsino5-mbL’aglio orsino è una pianta bulbosa con fiori bianche e foglie slanciate, dall’odore pungente. Il suo nome “orsino” deriva dal fatto che gli orsi dopo il letargo invernale, se ne cibavano in grandi quantità per riprendere la carica di energia. Ha proprietà disinfettanti, ipotensive, diuretiche e depurative simile a quelle dell’aglio comune. Ed è proprio dalle foglie di questa pianta che si può ricavare un pesto delicato per condire pasta e riso, da accompagnare a carni e pesci bolliti, oppure da spalmare su bruschette.

La raccolta dell’aglio avviene nel Bosco della Buerga e curata dal centro Tecnico Naturalistico del Parco della Valle del Lambro. E’ un’area in riva al lago di Alserio di proprietà del Parco dove l’aglio cresce spontaneamente: la raccolta viene fatta a mano senza estirpare il bulbo. E proprio nel 2016 il Parco ha concesso a “La Fata Verde” di raccogliere le fogli all’interno del Bosco. Tre le varianti del prodotto proposte: classico con i pinoli, con mandorle e con noci.

“La promozione culturale e artistica del territorio è al primo posto nello scopo sociale de “La Fata Verde” – spiega l’architetto Giorgio Federico Brambilla – la società che abbiamo creato nel 2002 e che finora si è occupata prevalentemente di aprire attività di ristorazione in cascine e mulini abbandonati o luoghi di particolare interesse storico e paesaggistico. Ora intendiamo sviluppare una linea di prodotti tipici che commercializzeremo sia a livello locale che globale, cui abbineremo attività turistiche di carattere esperienziale sul territorio, come quella che abbiamo in programma il 5 marzo 2017 in cui faremo conoscere, con una gita in battello, il valore ambientale del lago di Alserio, la bellezza del Casìn del lago dove approderemo e la stagionalità dell’aglio orsino, che è la prima pianta spontanea che buca la coltre di foglie del bosco della Beurga, ancor prima dell’arrivo della primavera”.

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