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Lavori allo stadio Brianteo, il Comune dà la sveglia al Monza 1912

La partita a scacchi tra Comune e Monza 1912 su chi e su come deve eseguire i lavori di ristrutturazione dello stadio Brianteo si trascina a colpi di dichiarazioni ai giornali.

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La partita a scacchi tra Comune e Società Sportiva Monza 1912 su chi e su come deve eseguire i lavori di ristrutturazione dello stadio Brianteo si trascina a colpi di comunicati e dichiarazioni ai giornali.

Diciotto giorni dopo l’esito negativo del bando di gara per la concessione dello stadio e del centro sportivo Monzello, andato deserto, e successivamente alle dichiarazioni rilasciate da Nicola Colombo, presidente del Monza 1912 (società che attualmente gestisce i due impianti), prima a MbNews e poi ad altre testate locali, il Comune ha emesso un comunicato col quale commenta l’accaduto “dando la sveglia” al club calcistico cittadino.

Silvano Appiani

Silvano Appiani

La dichiarazione per l’Amministrazione municipale è del consigliere delegato allo Sport, Silvano Appiani, secondo il quale il fatto che nessun soggetto si sia presentato al bando è stato “una grande occasione sprecata ma che il Codice degli appalti non impedisce a nessuno di presentare un progetto, corredato della prevista documentazione; la risposta dell’Amministrazione sarà, come sempre, trasparente ed ossequiosa della disciplina del codice, cioè una deliberazione della Giunta comunale con cui verrà dichiarata l’esistenza o l’assenza di un pubblico interesse sul progetto”.

Colombo aveva così spiegato a MbNews la mancata presentazione di un’offerta da parte del sodalizio biancorosso: “Siamo sempre interessati a continuare a gestire il Brianteo e il Monzello, ma i contenuti del bando erano perfetti per strutture che potevano già reggersi economicamente, non certo per lo stadio di viale Sicilia e il centro sportivo di via Ragazzi del ’99. Qui siamo di fronte a impianti per i quali occorrono investimenti importanti, provenienti da investitori importanti, che devono recuperare le risorse investite. Il bando doveva essere più preciso riguardo alle possibilità di sfruttamento commerciale del Brianteo e del Monzello, specificando quello che si poteva fare e quello che non si poteva fare. Invece si leggeva che ogni progetto di questo tipo doveva essere approvato dal Comune. Ma uno non può investire somme importanti senza sapere se potrà avere un ritorno! A queste condizioni non è stato possibile proporre un progetto che coinvolgesse altri investitori, che è il mio obiettivo”.

centro-sportivo-monzello-training-camp-mbPer Appiani “il bando pubblicato dal Comune rispecchiava analoghe soluzioni trovate in Comuni vicini, con una struttura di estrema semplicità ed apertura, testimoniata dai pieni margini di intervento lasciati al futuro concessionario e da una selezione molto efficace, basata solo su canone e durata (le basi d’asta erano state fissate in 20mila euro più Iva annuali e in 30 anni di durata contrattuale; le offerte dovevano essere al rialzo nel primo caso e in riduzione nel secondo. Con l’attuale concessione il Monza 1912 deve pagare un canone su base annuale di 49.028,76 euro oltre Iva, ndr). Il bando precisa che tali autorizzazioni non sono arbitrarie ma riferite alla coerenza con i fini della concessione (gli impianti non vengono acquistati ma rimangono di proprietà esclusiva e  con finalità pubbliche) e con le norme di governo del territorio (a cui si dovrebbe comunque adeguare anche un eventuale proprietario privato)”. In pratica l’Amministrazione ricorda a Colombo che i fini della concessione sono quelli di favorire lo sviluppo della pratica del calcio e/o di altre attività sportive e/o sociali e/o ricreative e/o culturali e/o di spettacolo in ogni loro accezione, compatibili con le destinazioni d’uso delle strutture e delle attrezzature, e che è riconosciuto al concessionario il diritto di sfruttamento economico del bene, con la possibilità di svolgere ogni altra attività prevista dal proprio oggetto sociale, a condizione che queste siano compatibili con la destinazione degli impianti e non venga pregiudicata l’attività prioritaria delle strutture concesse, cioè l’attività di calcio. In parole povere, il Comune ricorda a Colombo che il Monza 1912, così come altri soggetti che fossero interessati alla gestione del Brianteo e del Monzello, non può introdurre attività commerciali che ne modifichino la destinazione d’uso perlomeno in assenza di una variante al Piano di governo del territorio.

Colombo aveva anche rilanciato tramite MbNews con una proposta di project financing: “Noi abbiamo pronti tre progetti: uno piccolo, uno medio e uno grande. Siamo disponibili a mostrarli all’Amministrazione comunale quando vuole. Quello piccolo consiste nella semplice messa a norma dello stadio, dunque il rifacimento degli impianti, l’installazione dei tornelli, la ricostruzione del muro di cinta e altri lavori che consentano di riportare il Brianteo a 18.568 posti agibili (attualmente la capienza è ridotta a 4.999 per la disputa delle partite di calcio e a 7.450 per le restanti tipologie di manifestazioni, ndr) in modo da ospitare anche eventi di spettacolo come i concerti. Quello medio prevede interventi più consistenti per rendere più bello e confortevole lo stadio, ma anche l’inserimento di esercizi commerciali nella pancia dello stadio. Quello grande trasformerebbe lo stadio cittadino in una struttura di livello europeo, con 20-25mila posti a sedere più vicini al campo di gioco e la copertura retrattile in caso di maltempo. Ci piace il modello dello stadio di Nizza, per fare un esempio”.

“Fino ad oggi – ha dichiarato al proposito ancora Appiani – l’Amministrazione comunale ha dimostrato grande apertura nei confronti delle proposte avanzate, ma il mancato passaggio dalle proposte ai fatti ci ha indotto a bandire la gara. Monza Calcio ha dei progetti pronti? Non deve attendere la disponibilità del Comune, che già c’è, ma presentare formalmente il proprio progetto”.

Insomma, la partita a scacchi continua, ma a furia di stalli e di ripartenze i pezzi ormai si muovono su una scacchiera così rotta e consunta che i due giocatori rischiano di tagliarsi le dita. L’attuale contratto di concessione tramite affidamento diretto scade il prossimo 30 giugno e il rischio concreto è che il Brianteo chiuda i battenti, come ammesso a MbNews dallo stesso Colombo: “Alla Prefettura hanno detto a noi e al Comune che se non verranno eseguiti i lavori richiesti dalla Commissione provinciale di vigilanza (per un importo di circa 2 milioni di euro, ndr) non potremo giocare al Brianteo la prossima stagione. Io sono ancora fiducioso in una soluzione amministrativa in tempi brevi, perché anche se in Italia la burocrazia è efficientissima, se c’è la volontà e la capacità di risolvere il problema c’è tutto il tempo per realizzare le opere necessarie. Una delle aziende di cui sono socio, la Ceta, ha già costruito strutture per stadi a Brescia e a Latina”.

calcio-monza-pro-loco-concorezzo-mostra-colombo-mbContattato al termine di una lunga giornata di lavoro Colombo ha anche commentato il comunicato del Comune: “Ci sono scritte tante cose giuste. Per coincidenza è stato diffuso nella giornata in cui ho iniziato a scrivere una e-mail sull’argomento da inviare al sindaco Roberto Scanagatti. Mi ripromettevo di sistemarla domattina e inviargliela. A questo punto lo farò anche alla luce del comunicato di oggi. Dunque, nella missiva manifesto i due obiettivi di presidenza che mi stanno a cuore: far tornare il Monza nel calcio professionistico (ora è in Serie D, la massima serie dilettantistica, ndr) e sistemare il Brianteo, che attualmente dà alla nostra società e alla città una brutta immagine. Il problema è che ormai non si può più parlare di uno o due anni di tempo per effettuare i lavori minimi necessari, perché è necessario farli subito. Le opere di manutenzione straordinarie spetterebbero al Comune, ma siccome l’Amministrazione ha altre priorità mi rendo disponibile a realizzarle a mie spese. Pertanto chiederò un incontro col primo cittadino e con gli altri amministratori e tecnici interessati alla questione da tenersi nei prossimi giorni. Illustrerò le tre proposte di project financing, anche se per le ipotesi media e grande sono ancora alla ricerca di possibili investitori perché è chiaro che il Monza 1912 da solo non ce la potrebbe fare a sopportarne il peso. Da qualche giorno non sto più trattando con una cordata, ma con due, il che significa che i progetti piacciono”.

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