Cultura

Monza, Gioele Dix al Teatro Manzoni con una prima nazionale #video

Sarà Gioele Dix il padrino della stagione del Teatro Manzoni di Monza. Dal 13 al 16 ottobre andrà in scena con la prima nazionale di “Vorrei essere figlio di un uomo felice”.

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Un’anteprima nazionale di tutto rispetto darà il via alla stagione del Teatro Manzoni di Monza. A Gioele Dix, autore e attore amatissimo e di grande talento, l’onore di aprire ufficialmente la stagione 2016-2017.

Con lo spettacolo “Vorrei essere figlio di un uomo felice”, in scena dal 13 al 16 ottobre, Giole Dix guiderà il pubblico in un viaggio a zig-zag, fra citazioni letterarie e improvvisazioni teatrali, affabulazioni e letture, da Omero a Woody Allen, da Sofo­cle a Walter Chiari, fino a Prévert, sulle tracce di padri assenti che tornano e figli disobbedienti che invecchiano.

Gioele-Dix-prima-nazionale-Manzoni2“Siamo immensamente felici e orgogliosi che sia Gioele Dix a tenere a battesimo l’intera stagione teatrale 2016-2017 – dichiara Paola Pedrazzini, Direttore Artistico Teatro Manzoni di Monza – Considero Gioele nel panorama nazionale uno dei pochi artisti che unisce da un lato un grande eclettismo frequentando i vari generi e le varie tipologie di spettacolo e dall’altro un artista con la capacità di unire l’arte con il mestiere. Nelle mie progettazioni teatrali c’è sempre stato un suo spettacolo, speriamo che anche questa volta possa portare fortuna come è sempre stato”.

Lo spettacolo è un monologo intenso, personale ed estremamente divertente che ruota attorno all’idea della paternità: che essa sia ignorata, perduta, cercata o ritrovata. Un viaggio che usa come guida l’Odissea toccando liberamente lungo il percorso autori molto amati e illuminanti legami con la storia per­sonale e familiare dell’attore.

In “Vorrei essere figlio di un uomo felice”, Gioele Dix racconta e appro­fondisce alla sua maniera una vicenda letteraria e umana fitta di simboli, recitando, raccontando, leggendo, e commentando, sempre insieme al pubblico. Un recital vivace e documentato, fra suggestioni colte, rimandi alla contemporaneità e tratti di improvvisa e affilata ironia.

«All’inizio dell’Odissea, Ulisse è assente e lontano – commenta l’artista Gioele Dix. A Itaca, nessuno sa se sia ancora vivo e se mai farà ritorno. Persino fra le vette dell’Olimpo regna l’incertezza, e gli dei discutono a lungo sulla sua sorte. Omero, come il più navigato degli sceneggiatori, sceglie di ritardare l’en­trata in scena del suo primo attore. E con lui, l’apparizione di personaggi e avvenimenti strabilianti che renderanno indimenticabile il suo viaggio: la maga Circe, il ciclope Polifemo, il canto delle Sirene, la discesa nell’Ade, gli incantesimi della dea Calipso. Tutto accadrà, o meglio, verrà rievocato da Ulisse in una sorta di lungo flashback, dal quinto canto in poi. Gioele-Dix-prima-nazionale-Manzoni1È forse per questo motivo che i primi quattro canti dell’Odissea sono meno conosciuti e frequentati. Eppure, in essi si racconta di un altro viaggio, meno spettacolare, ma altrettanto determinante, quello del figlio di Ulisse alla ricerca del padre. Un breve, ma intenso romanzo di formazione in cui il figlio del protagonista prova a uscire dall’ombra e imparare a crescere. Telemaco parte da Itaca sulle tracce dell’illustre e ingombrante genitore che non ha mai conosciuto, in un lungo itinerario per mare e per terra fitto di incontri rivelatori, il giovane prenderà consapevolezza di sé e del proprio destino. E quando Ulisse e Telemaco finalmente si incontreranno, l’eroe invecchiato e sfiancato da una guerra inutile abbraccerà commosso il giovane uomo cui cedere il suo scettro. La figura di Telemaco incarna dunque la sorte di tutti i figli costretti a combattere per meritarsi l’eredità dei propri padri».

Orari spettacoli:
Giovedì 13, venerdì 14 e sabato 15 ottobre ore 21.00
Domenica 16 ottobre ore 16.00

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