Economia

È Brexit: artigiani brianzoli preoccupati. Il commento di Bargaghi

"È forte la sensazione che l’Italia paghi un obolo alto in termini di vincoli burocratici e di contributi da versare alla “cassa comune”, mentre meno immediata risulta la definizione dei vantaggi del rimanere nell’UE"

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“Nel confronto quotidiano con i nostri artigiani, inutile negarlo, la percezione che emerge rispetto all’Europa non gode di pieno favore. È forte la sensazione che l’Italia paghi un obolo alto in termini di vincoli burocratici e di contributi da versare alla “cassa comune”, mentre meno immediata risulta la definizione dei vantaggi del rimanere nell’UE. In particolare, gli imprenditori criticano ai nostri rappresentanti lo scarso peso nelle azioni di tutela del nostro Paese e, più nello specifico, della natura e delle esigenze della micro impresa, spesso incompresa nella sua portata di spina dorsale per l’economia nazionale e sua caratteristica specifica”. commenta così il presidente di Confartigiano Monza Brianza Milano, Giovanni Barzaghi, l’uscita del Regno Unito dall’Europa.

“Poi però dobbiamo fare una considerazione sulla base delle valutazioni dell’Ocse. Individuato l’impatto della Brexit sulla domanda d’importazioni pari al 9,4% per i beni intermedi e al 9,7% per i beni di consumo, si stima che la vittoria dei leave determinerebbe 727 milioni di euro di minori esportazioni italiane nei settori a maggiore concentrazione di micro e piccola impresa. Questo scenario ci pone in allerta soprattutto per i settori dove le PMI fanno registrare maggiori vendite nel Regno Unito: prima di tutto l’alimentare, seguito da abbigliamento, pelle, mobili e prodotti in metallo”.

Nel 2015, infatti, secondo il Centro Studi di Confartigianato, il valore delle esportazioni da Monza e dalla Brianza verso il Regno Unito ha toccato quota 416,4 milioni di euro, mentre se si considera il livello nazionale tra aprile 2015 e marzo 2016 si arriva a 22.579 milioni, tra beni e servizi. L’Italia lo scorso anno ha rappresentato il settimo fornitore del Paese e catalizzato il 3,8% degli acquisti inglesi dall’estero”.

 

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