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Chioschi in città, la parola passa alla Soprintendenza

Parola alla Soprintendenza. Le polemiche sorte attorno al progetto “Chioschi in città” non accennano a diminuire.

chiosco monza - mb

Parola alla Soprintendenza. Le polemiche sorte attorno al progetto “Chioschi in città” non accennano a diminuire. L’intenzione della giunta municipale è di dare il via libera all’installazione dei dehors a partire dalla prossima primavera. Tuttavia, le circa 20 associazioni culturali autrici lo scorso autunno di una lettera di dissenso inviata al sindaco, Roberto Scanagatti, non si arrendono: venerdì alle 11 hanno in programma un incontro alla Saletta reale della Stazione Fs durante il quale illustreranno la situazione e nel frattempo richiederanno l’intervento della Soprintendenza.

Venerdì abbiamo in programma una conferenza per spiegare la nostra posizione e i passi che intendiamo compere – ha detto Ettore Radice a nome delle altre associazioni -. Alcuni installazioni saranno posizionate in aree pregiate come piazza Carrobiolo o i Boschetti reali. E’ il caso che la Soprintendenza si esprima al più presto”.
Il progetto, voluto dalla giunta per valorizzare il centro storico sia sotto il profilo commerciale che turistico, prevede l’installazione di 13 chioschi lungo un asse ideale fra la stazione Fs e i Boschetti reali, interessando tutto il centro storico lungo il Lambro.

Oltre alle associazioni, tuttavia, contro il progetto si sono schierati il Movimento Cinque stelle, che ha annunciato una mozione in aula, alcune liste civiche come Primavera Monza e Una Monza per tutti, e numerosi commercianti preoccupati delle ricadute negative sugli affari. Se da una parte l’amministrazione attraverso questi chioschi conta di valorizzare il territorio, dall’altra i detrattori bollano le installazioni come delle vere e proprie brutture.

Oltre all’aspetto urbanistico e architettonico, in questi mesi di dibattiti e polemiche sono sorti dubbi anche sull’opportunità politica di assegnare il progetto (attraverso un bando) a un imprenditore locale ex assessore della giunta Faglia, politicamente vicino all’attuale. L’assessore al Commercio, Carlo Abbà, però ribatte colpo su colpo. “La lettera inoltrata lo scorso autunno non è stata firmata – ha sottolineato -. Sono ancora in attesa che qualcuno si faccia avanti per rivendicarne la paternità. La Soprintendenza? Non sono le associazioni a chiederne l’intervento, ma noi. Il progetto farà il suo iter normale compresa la valutazione della Soprintendenza”.

Immagine repertorio a mero titolo esemplificativo

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