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La Figc condanna gli ex “monzesi” Ulizio, Califano e Pagniello e assolve Pea

Mauro Ulizio, Gianni Califano e Morris Pagniello condannati, Fulvio Pea assolto. Sono le sentenze sportive di primo grado relative al filone di Catanzaro del calcioscommesse che sono state emesse oggi dalla Figc.

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Mauro Ulizio, Gianni Califano e Morris Pagniello condannati, Fulvio Pea assolto. Sono le sentenze sportive di primo grado relative al filone di Catanzaro del calcioscommesse che sono state emesse oggi dalla Sezione disciplinare del Tribunale federale nazionale della Figc e che hanno riguardato tesserati o dirigenti occulti dell’Associazione Calcio Monza Brianza 1912, il club fallito lo scorso 27 maggio in quanto sommerso da oltre 4 milioni e mezzo di euro di debiti.

Il Tfn, presieduto da Sergio Artico, ha per la precisione inflitto a Ulizio, ex direttore generale del Monza ed ex socio occulto della Pro Patria, la sanzione: “in continuazione, inibizione a svolgere qualsiasi attività nell’ambito della Figc per anni 5 e preclusione, oltre a anni 1 e mesi 6, e ammenda di 100mila euro”, a Califano, già direttore sportivo del Monza, la sanzione: “inibizione di mesi 6 e ammenda di 30mila euro”; a Pagniello, ex dirigente occulto del Monza, la sanzione: “in continuazione, inibizione di mesi 8 e ammenda di 35mila euro”.

La Procura federale aveva chiesto per i tre rispettivamente l’inibizione di 5 anni più preclusione più inibizione di 1 anno e 6 mesi e ammenda di 110mila euro, l’inibizione di 4 anni e ammenda di 60mila euro e l’inibizione di 4 anni e 6 mesi e ammenda di 70mila euro. Per l’ex allenatore Pea, invece, era stata chiesta la squalifica di 6 mesi e un’ammenda di 30mila euro.

calcio-monza-ulizio-mbPer quanto riguarda Ulizio, le gare sotto inchiesta sono Cremonese-Pro Patria del 15 dicembre 2014, Monza-Torres del 17 dicembre 2014, Bassano Virtus-Monza del 21 dicembre 2014, Torres-Pro Patria dell’11 gennaio 2015 e Pro Patria-Pavia del 17 gennaio 2015. Califano è sotto inchiesta solo per Monza-Torres, Pea per Bassano Virtus-Monza e Pagniello per entrambe.

Relativamente ai comportamenti e alle violazioni di Ulizio nelle gare succitate, nel testo del comunicato ufficiale si legge a un certo punto: “La corposa attività captativa dei soggetti coinvolti nell’accordo illecito ha evidenziato come Ulizio Mauro, vero deus ex machina del gruppo, certo di poter contare su un certo numero di calciatori disponibili a garantire la sconfitta della propria squadra – tra questi, anche il figlio Andrea -, si dava da fare per sistemare la gara”. E ancora: “Dagli  atti, risulta altresì che i calciatori del Pro Patria partecipanti all’illecito erano Andrea Ulizio, figlio di Mauro e pezzo pregiato nelle mani del genitore, ma anche il Gerolino ed il Melillo. Si arguisce facilmente, che la presenza del figlio nel Pro Patria, oltre a costituire una garanzia di controllo all’interno della squadra, rappresentava per l’Ulizio un importante credito da spendere all’esterno”. E si sottolinea: “Dichiarazioni, quelle del De Pasquale, resistenti anche alla  poco credibile difesa dell’Ulizio, che al fine di screditare il suo accusatore, lo bolla come non attendibile e mosso solo da vecchi rancori personali. La ricostruzione prospettata dall’incolpato Ulizio, invero, più che minare la credibilità del De Pasquale, conferma la propria capacità mistificatoria: trattasi, invero, del principale attore della squallida storia, dell’organizzatore della combine,  tra l’altro sprovvisto del benché minimo scrupolo, anche paterno, avendo spregiudicatamente coinvolto nel proprio progetto illecito il figlio Andrea”.

calcio-monza-stadio-brianteo-squadra-pasini-califano-mbIn merito a Monza-Torres i giudici hanno comunicato: “A parere della Procura Federale, l’iniziativa riferita all’illecito de quo originava dal Direttore Sportivo della Torres, Nucifora Vincenzo, il quale in data 16.12.2014 entrava in contatto con l’amico Ulizio Mauro, all’epoca  dei  fatti operante, anche in virtù di procura speciale notarile del 25.06.2014 mai revocata, nell’ambito della Società A.C. Monza Brianza 1912 S.p.A., proprio allo scopo di alterare la detta gara. L’Ulizio, forte del rapporto con il Pagniello Maurizio Antonio (detto Morris), Dirigente della Società A.C. Monza  Brianza 1912 S.p.A. e collaboratore del nuovo Presidente, Bingham Dennis, gli rappresentava la richiesta illecita proveniente dal Nucifora”. “Malgrado l’impegno dell’Ulizio, alla fine la proposta  di illecito non andava a buon fine, stante il rifiuto dei dirigenti brianzoli”. “Effettivamente, dopo diverse ore, l’Ulizio ha incontrato i dirigenti del Monza e ha loro proposto di alterare la gara contro la Torres, offrendo – secondo quanto riferisce il Pagniello -, un compenso di euro 150mila”.”Nucifora, quella sera, ha ripetutamente cercato di mettersi in contatto con l’amico,  rasserenandosi solo al momento della sua risposta: “…. sono col presidente, qua sto! Ora stiamo discutendo, stiamo barattando”. “Califano, come dichiarato dal Pagniello, non solo non ha partecipato all’illecito, ma ne è rimasto decisamente contrariato nel momento in cui ne ha appreso la  proposta. In  ragione di ciò, il Califano deve essere prosciolto dall’illecito, ma condannato per omessa denuncia. Stesso discorso per il Pagniello”.

bingham-pagniello-amiciSe siete tifosi del Monza non leggete le righe seguenti su Bassano Virtus-Monza perché c’è da piangere: “Quanto all’incontro Bassano-Monza del 21.12.2014, è  ancora l’Ulizio a tirar le fila! Invero, secondo la ricostruzione accusatoria, fallito il progetto di alterazione della precedente gara del Monza, lo stesso ci riprova per la gara di quattro giorni dopo, dando l’incarico al Pagniello, uomo di fiducia del nuovo Presidente brianzolo, di avvicinare  l’allenatore Pea e, dietro promessa di compensi, offrirgli di combinare la gara indicata”. “L’Ulizio, per nulla preoccupato delle sorti del Monza, ma pronto a lucrare sui drammi della Società sportiva, invitava il Carluccio a muoversi per la vendita di due combine”. “A seguito di un incontro avvenuto il giorno 19.12.2014 con i due dirigenti del Monza (Pagniello e Bingham), l’Ulizio comunicava al Carluccio di avere la disponibilità di una ‘Lamborghini’ che veniva messa in vendita ad un prezzo di 120mila euro”. “Nonostante tutte le trattative finalizzate allo scopo, malgrado l’impegno dell’Ulizio e del Carluccio, il proposito di alterare la gara si arenava, a dire del Pagniello a causa della mancata adesione alla combine da parte dell’allenatore del Monza, Pea (conversazione Pagniello/Ulizio: “…non c’è nessuna disponibilità da lui… zero… dico zero proprio… guarda che c’è ‘Bmw’ anche per te c’è… ho detto… guarda c’è una situazione drammatica… dobbiamo fare di tutto… di queste cose qua… ho accennato… e mi fa… ascolta io… credo nel progetto e tutto… ma non posso… non voleva le macchine…”). “Fallita la strada dell’illecito a causa delle negative reazioni delle controparti, l’Ulizio comunque continuava a coltivare l’idea di speculare sulla sconfitta del Monza,  consapevole, com’era, della difficile situazione societaria, ma anche delle contingenti defezioni tecniche che assillavano i brianzoli. E che in alcuni momenti l’Ulizio potesse anche indossare le vesti del millantatore vi è prova espressa in atti”. “Il  Pea non entra in alcun modo nella vicenda de qua, anche perché è lo stesso Pagniello, suo accusatore, che scagiona l’allenatore del Monza, confessando di essersi inventato tutto, all’unico scopo di sottrarsi alle pressanti richieste dell’Ulizio”. “Con riferimento al Pagniello, questo Tfn, ritenendo che non sia stato raggiunto nei suoi confronti quel grado di certezza sufficiente per una pronuncia di condanna, lo proscioglie dalla  incolpazione più grave di illecito e lo sanziona per la omessa denuncia, violazione, quest’ultima, rivelata ed ammessa dallo stesso deferito. Proscioglie il Pea in quanto completamente estraneo ai fatti”.

L’Ac Monza Brianza 1912, che è società diversa dalla Ssd Monza 1912 attualmente militante in Serie D, non è stata sanzionata perché in seguito alla dichiarazione di fallimento le è stata revocata l’affiliazione alla Figc e dunque non è più soggetta alla giurisdizione sportiva.

polizia-fermo-ulizioAlla luce di tutto ciò siamo fieri di essere stati i più strenui avversari di Ulizio, dal quale siamo stati bersagliati di accuse pesanti e di annunci di querele. Due conferenze stampa, con dichiarazioni al limite della denuncia, presenti su Youtube testimoniano l’ipocrisia del personaggio. Ricordiamo che Ulizio è indagato per frode sportiva nell’ambito della maxi-inchiesta “Dirty Soccer” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

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