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Altra tegola su Pedemontana, in arrivo 70 licenziamenti nel cantiere

Ai problemi economici si sommano quelli occupazionali: a rischio il proseguito del progetto.

pedemontana 1

Si fa sempre più critica la situazione di Pedemontana. Alla mancanza di soldi per proseguire il progetto, si aggiungerà fra poco anche la mancanza di forza lavoro. Fra poche ore infatti dovrebbe essere firmato l’accordo che chiude la procedura di licenziamento dei circa 70 operai che in questi anni hanno lavorato alla realizzazione della superstrada.

Cgil, Cisl e Uil sono sul piede di guerra e chiedono al governatore della Lombardia, Roberto Maroni, chiarezza: il progetto andrà avanti o è destinato ad arenarsi nel bel mezzo della Brianza creando problemi di traffico lungo tutta la valle del Seveso?

Per completare la superstrada che dovrebbe tagliare in due la Brianza risolvendo diversi nodi viabilistici, servono complessivamente tre miliardi di lire, per un tracciato di quasi 50 chilometri. Soldi che però non ci sono, ma sopratutto soldi che non si riescono a trovare. Conclusa lo scorso autunno la tratta B1 fino a Lentate sul Seveso, l’imperativo è infatti trovare gli oltre 500 milioni di euro necessari per proseguire con la tratta B2 da Lentate fino a Cesano, tenendo conto che lungo il tracciato dovrà essere calcolato il rischio diossina che ha contaminato i terreni sui quali le ruspe dovranno scavare.

Insomma, un bel pasticcio. Reso ancora più intricato dalla notizia sui licenziamenti imminenti. L’accordo dovrebbe essere firmato a breve. Si parla di una questione di giorni. Tuttavia, gli operai non abbandoneranno subito il cantiere. Prima di andarsene ci sono ancora una serie di opere complementari da ultimare. Nel frattempo, Cgil, Cisl e Uil proveranno ad avere chiarimenti dal Pirellone.

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