Cultura

Ecco perchè la “Bella Principessa” è autentica

I tempi delle follie su Leonardo non finiscono mai, questa storia é ridicola. Abbiamo raccolti pareri di diversi esperti che sostengono sia vera.

la bella principessa sgarbi

É di pochi giorni fa la rivendicazione di paternità della “Bella principessa” di Leonardo da Vinci, da parte del falsario inglese Shaun Greenhalghn. Molti esperti d’arte, tra cui Martin Kempt che ha seguito l’iter di attribuzione dell’opera a Leonardo, smentiscono le sue parole. La casa editrice Scripta Maneant, che ha organizzato la mostra dedicata a “La Bella Principessa di Leonardo” prima al Palazzo Ducale di Urbino e poi alla Villa Reale di Monza, ha raccolto le dichiarazioni di critici e autorevoli storici dell’arte che hanno visto l’opera e studiato sia l’indagine scientifica del Lumière Technology di Parigi sia il dossier tecnico del Centro di Conservazione e Restauro Di Venaria-Torino.

“Toglie il fiato questa buffonata. Per fare l’effetto di un’opera disegnata da un mancino, non basta girare la pergamena e fare le sfumature con la mano destra, come Mr Greenhalgh dice di aver fatto” dichiara l’esperto Nicholas Turner. “Quello che dovevo dire l’ho già argomentato nel testo della conferenza di Ginevra del 2012 – dichiara Cristina Geddo – Non ho altro da aggiungere, se non l’indignazione che un’opera di Leonardo venga coinvolta in una vicenda così torbida, che fa riflettere sulle miserie dell’umanità”.

Fanno eco alle parole dei due esperti anche quelle di Simon Hewitt che giudica le dichiarazioni di Greenhalg “una promozione al suo libro”, quelle degli Elisabetta Gnignera e di Martin Kempt “i tempi delle follie su Leonardo non finiscono mai, questa storia é ridicola”.

“Sono d’accordo con le parole del critico Martin Kemp.  – dichiara il noto critico d’arte Alberto Moioli – Dichiarazioni che sono il risultato di analisi scientifiche accurate alle quali credo che dobbiamo dare il giusto valore come difesa del “vero” e in considerazione della straordinaria maestria di certi copisti professionisti. Martin Kemp ha terminato nel 2015 un apposito voluminoso libro, accurato studio scientifico a supporto delle motivazioni di questa importante attribuzione ed, evidentemente euforico dopo una vita dedicata allo studio di Leonardo da Vinci, ha  dichiarando al TIMES di Londra: ‘Ho pensato che era troppo bello per essere vero, dopo quarant’anni di attività credevo di aver visto tutto’.
L’analisi della soluzione cromatica, del taglio e della composizione fanno pensare allo stile di Leonardo da Vinci, un’opera pare realizzata intorno al 1495, anno in cui realizzò  anche “La Belle Ferronière”,  dipinto nel quale emerge lampante la celebre forza espressiva dello sguardo del soggetto che il maestro utilizzò come strumento indagatore dell’anima.  Lo sguardo della “Bella Principessa” non ha lo stesso piglio dinamico ma trasmette un senso di indolenza o semplicemente di riflessione. Per i diffidenti sembra essere uno degli elementi che indicano la non autenticità dell’opera, in realtà anche in altre opere possiamo riscontrare caratteristiche che hanno destato inizialmente dubbi di autenticità ma poi scientificamente e fortunatamente contraddetti.
È il caso della stupenda “Testa di fancilulla” (1508), conservata nella Pinacoteca Nazionale di Parma, dipinto rimasto incompiuto ma anch’esso ingiustamente oggetto di forte diatribe internazionali”.

Resta solo da ammirare il genio di Leonardo da Vinci lasciandosi trasportare solamente dalle emozioni e dalle vibrazioni che le sue opere sanno trasmettere.

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