Attualità

La Redaelli costruzioni “sequestra” il padiglione ungherese di Expo

L'impresa edile di Concorezzo vanta un credito mai saldato di un milione di euro

milanotribunale

Sotto sequestro del padiglione ungherese di Expo. Il Tribunale di Milano ha autorizzato il provvedimento su ricorso di Redaelli costruzioni, l’impresa edile di Concorezzo che ha realizzato la struttura e che vanta infatti un credito di quasi un milione di euro mai riscosso.

Redaelli costruzioni aveva assunto l’incarico di costruire il padiglione magiaro lo scorso inverno. Un’occasione unica, soprattutto per un’impresa che opera in un settore in grave crisi come quello immobiliare, ma che purtroppo si sta trasformando in un vero e proprio incubo economico. Per realizzare il padiglione (quasi 2 mila metri quadrati su tre piani), l’azienda si era esposta in modo significativo.

La società committente Carpathia espressione del governo ungherese non ha saldato il proprio debito e si è reso necessario procedere con una misura cautelare a tutela dei crediti vantati. La causa è partita pochi giorni prima della fine dell’esposizione e mercoledì i giudici hanno dato corso al sequestro.

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