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I militari salutano Monza: fine all’operazione “Strade Sicure”

Il progetto Strade sicure voluto dalla prefettura è arrivato al termine. Preoccupazione in Comune per la situazione a livello internazionale

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Monza saluta l’esercito. Dopo sette mesi di pattuglie e controlli nei luoghi più sensibili della città, il manipolo di militari che dalla scorsa primavera tenevano sotto controllo i luoghi sensibili se ne sono andati. Il progetto “Strade sicure”, fortemente voluto dal prefetto, Giovanna Vilasi, è finito. E forse la conclusione del servizio è arrivata nel momento meno opportuno, proprio quando il livello di allarme per attentati terroristici è arrivato ai massimi livelli.

Le pattuglie di militari a bordo di jeep avevano iniziato a fare le loro ronde sette mesi fa. Sotto osservazione, i luoghi più importanti di Monza. Il centro storico, ovviamente, col Duomo, l’Arengario, le vie del Salotto buono e il Tribunale di piazza Garibaldi. Ma anche Villa Reale, restaurata e sempre caratterizzata da una presenza importante di turisti e visitatori, l’Autodromo e il Parco, soprattutto durante in fine settimana.

L’obiettivo dell’operazione, maturata grazie a una collaborazione fra ministero degli Interni e ministero della Difesa, era di conseguire due obiettivi in un colpo solo. Da una parte, Roma voleva favorire la collaborazione fra forze dell’ordine e esercito e dall’altra mirava ad aumentare la percezione di sicurezza fra i cittadini (pochi mesi prima Parigi era stata il teatro del grave attentato a Charlie Hebdo.

La conclusione del servizio ha ovviamente generato una certa perplessità in Comune. La giunta, attraverso le parole del suo sindaco Roberto Scanagatti, non ha fatto mistero di non vedere di buon occhio lo smantellamento del progetto, sopratutto adesso che la crisi internazionale dovuta agli ultimi attentati terroristici ha raggiunto livelli di allarme rosso.

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