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Marzari e Scanagatti: “Lo sport preda del malaffare? Colpa degli imprenditori menefreghisti”

“Territorio arido”, “società sportive prede”, “sport defunti in Brianza”, “imprenditori menefreghisti”...

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“Territorio arido”, “società sportive prede”, “sport defunti in Brianza”, “imprenditori menefreghisti” “proprietari del Calcio Monza che sono personaggi del tutto improbabili”: sono solo alcune delle frasi “mitragliate ad alzo zero” dal presidente del Consorzio Vero Volley, Alessandra Marzari, e dal sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento Volley Lovers tenutasi oggi al palazzetto dello sport.

Calcio e pallavolo sono le due discipline di squadra col maggior numero di tesserati in Italia. Ma non sfugge agli sportivi la grande differenza di immagine che trasmettono negli ultimi tempi e in particolare a Monza. Da una parte c’è un pallone sempre più “sgonfio” a causa dei continui scandali e che nel capoluogo della Brianza vede la sua squadra di punta a un passo dal fallimento e coinvolta nuovamente nel “ciclone” delle scommesse sui risultati di partite combinate o di cui si è tentata la combine. Dall’altra c’è un movimento che, nonostante la crisi generalizzata, riempie i palazzetti di gioco e di spettacolo anche sugli spalti, portando le famiglie in un ambiente sano e lontano da violenze; e in città c’è il “tempio della pallavolo”, come è stato definito il palazzetto dello sport, vivo 7 giorni su 7 e 24 ore su 24 e che ospita una formazione maschile di massima serie e una femminile di serie cadetta.

Marzari-Alessandra-pres-Vero-VolleyInevitabile a questo punto chiedere al presidente Marzari e al sindaco Scanagatti se il problema sta nel calcio o se sta nei suoi dirigenti, uno dei quali protagonista nei giorni scorsi di una scioccante dichiarazione omofoba…
“Non è un problema di sport, ma di persone. E il mio riferimento non è solo per i dirigenti sportivi. Relativamente al nostro territorio, se è arido per trovare partnership noi società sportive diventiamo prede, perché non siamo indipendenti economicamente. Può capitare di non avere possibilità di scelta… Insisto nel dire che la ricca Brianza non vuole investire nello sport locale. Non è solo un problema della pallavolo, ma di tutta l’attività sportiva di questo territorio. Qualsiasi sport è defunto in quest’area. Il Vero Volley è ancora vivo grazie alla volontà mia e di tutti i miei collaboratori. Anch’io, però, un giorno sì e uno no vacillo, perché è difficile trovare risorse per andare avanti. Almeno lo dicessero chiaramente gli imprenditori brianzoli che dello sport non gliene frega niente!”.

Roberto Scanagatti sindaco di Monza

Roberto Scanagatti sindaco di Monza

Toni aspri, che sono stati ripresi dal sindaco, il quale ha però voluto distinguere i vari gradi di responsabilità: “Non è la prima volta che il Calcio Monza si trova coinvolto in scandali riguardanti scommesse e tentativi di combine. Non abbiamo gli anticorpi per impedire che questo accada perché l’organismo non è sufficientemente tutelato. È altrettanto vero che in un contesto del genere è difficile che gli imprenditori abbiano voglia di investire. Certo è che non può accadere che ogni anno si verifichino fatti del genere. Uno è dirigente di una federazione sportiva non solo per scaldare una poltrona, gestire diritti e organizzare le partite, ma anche per garantire che lo spettacolo che va in scena sia reale e non artificiale. Dietro al calcio c’è la passione di tanti tifosi che hanno diritto a vedere manifestazioni sportive che non siano una finzione. A Monza c’erano possibilità e spazi per assumersi la responsabilità di guidare la società di calcio cittadina, ma probabilmente è stata sottovalutata la situazione e il fatto che lo sport è anche un fattore di sviluppo economico del territorio. Quando ieri mattina ho sentito alla radio dell’operazione Dirty Soccer ho immaginato che il Monza vi fosse coinvolto, perché come Amministrazione comunale ci siamo trovati di fronte a personaggi del tutto improbabili, che pensavano di pagare una bolletta con una fideiussione falsa…”.

calcio-monza-stadio-brianteo-sala-stampa-ulizio-mbNell’operazione Dirty Soccer sono state coinvolte, tra fermati e indagati, un’ottantina di persone, tra cui molti dirigenti sportivi e calciatori di società di Divisione Unica e Serie D, accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Tra questi il direttore sportivo del Monza, Gianni Califano, e l’ex direttore generale Mauro Ulizio, dimessosi lo scorso novembre, entrambi fermati su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

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