Cultura

Daverio mette gli occhi su Villa Borromeo: “Ah questa è la vera Villa di Arcore”

"Il restauro è una cosa, ma ridare una funzione è ben altra". Con queste parole Philipe Daverio ha accolto la sfida di immaginare la Villa Borromeo di Arcore nel 2018 restaurata.

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“Il restauro è una cosa, ma ridare una funzione è ben altra”. Con queste parole Philipe Daverio ha accolto la sfida di immaginare la Villa Borromeo di Arcore nel 2018 restaurata.

Il grande critico e storico d’arte era ieri sera in città in occasione del primo Festival della Letteratura. Invitato da Alberto Moioli che sta curando la manifestazione, ha tenuto un’interessantissima lezione su come godere oggi dell’arte. philippe-daverio-arcore-aprile-2015-8Avrebbe dovuto presentare i suoi libri, ma ha spiazzato le oltre 500 persone intervenute al Cinema Teatro Nuovo per ascoltarlo, dicendo “i miei libri sono più bravo a scriverli che a presentarli” e subito la lezione è diventata un discorso fiume, ricco di spunti di riflessione, anche autocritici sul mondo dell’arte. “Di fronte alla cornucopia ognuno fa quello che vuole e il ruolo del critico d’arte è quello di dare gli strumenti per scegliere la strada che si vuole seguire, per capire tutta l’arte che ci circonda. Questa è la nuova didattica.”

Il professor Daverio prima di salire in cattedra al Teatro Nuovo di Arcore è stato accolto per un aperitivo alle scuderie, già sede dell’Accademia di Brera. Lì, tra i vari ospiti presenti, ha incontrato il sindaco, Rosalba Colombo, Fausto Perego, assessore con delega al recupero di Villa Borromeo, e l’assessore alla Cultura, Paola Palma che hanno accompagnato Philipe Daverio a vedere da vicino la magnifica, anche se ora decadente, Villa Borromeo.

“Ah questa è la vera Villa di Arcore – ha esordito divertito Daverio, pensando al più famoso concittadino che risiede in Villa San Martino a pochi passi da lì – “Certo che ci vogliono un sacco di soldi per restaurarla” – ha continuato nelle sue considerazioni aggiungendo – “Il restauro è una cosa, e poi riuscire a dare una funzione ad un edificio come questo è ben altra sfida, sopratutto che non pesi sulla comunità”.

E così il sindaco [guarda il video] ha spiegato in modo sintetico il piano di restauro (di cui abbiamo parlato in questo articolo e in questo ), salvataggio e riutilizzo che la sua amministrazione ha messo in atto.

Non sono mancati i consigli da parte di Daverio che ha fatto della valorizzazione del patrimonio philippe-daverio-arcore-aprile-2015-5culturale il suo mestiere (se non qualcosa di più, ndr). “Una volta concluso il restauro, se ci fossero abbastanza soldi potreste portare opere famose da mettere in mostra, quelle vanno sempre, ma in mancanza di fondi, come immagino, anche iniziare con il tenere aperto l’edificio solo nella bella stagione, così da risparmiare sul riscaldamento, dimostrerebbe sensibilità rispetto al fatto che si vogliono sprecare denari pubblici. Poi, invece, che le solite cose si potrebbero esporre oggetti curiosi, unici. Vi propongo di fare degli accordi con musei minori, ma che spesso hanno dei pezzi interessantissimi e di grande valore ma che in pochi, anzi pochissimi conoscono. E poi nella Villa si potrebbero celebrare dei matrimoni, mettere un bar così che tutti in una bella serata come questa possono fare due passi e godersi il posto.”

Mentre Daverio dispensava consigli il sindaco e gli altri accompagnatori hanno condotto il critico a vedere la cappella Vela. “Che meraviglia, che meraviglia!” ha esclamato.

“Quindi si è già innamorato della nostra Arcore?” ha chiesto il primo cittadino che ha aggiunto “Verrà ad inaugurare la Villa nel 2018?”
“Se ci sarò ancora, volentieri…” ha controbattuto scherzando Philipe Daverio.

 

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