Ambiente

Brianzacque, partono i lavori del depuratore di Monza: stop ai miasmi

Basta miasmi e nuove tecnologie per l'impianto di San Rocco. Il costo complessivo dell'intervento è di 15 milioni. Fine lavori: dicembre 2016

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Due anni di lavori e un investimento da 15 milioni di euro. Sono questi numeri del progetto di riqualificazione del depuratore di San Rocco varato da Brianzacque e presentato ieri Comune.

L’intervento, che sostituisce il faraonico master plan da oltre 60 milioni di euro, si propone di raggiungere due obiettivi: eliminare i miasmi che investono, oltre al quartiere, anche ampie zone residenziali di Brugherio e Sesto San Giovanni e introdurre nuove tecnologie di ossidazione a cicli alterni necessari per evitare sanzioni da parte dell’Unione europea. Il vecchio master plan finisce così in soffitta e dopo oltre dieci di attesa partono i lavori di restyling dell’impianto costruito nei primi anni sessanta.

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Da sx: Boerci, Scanagatti, Ponti

L’importanza del depuratore è nei suoi numeri: 152 km di collettori serviti, un bacino di circa 700 mila abitanti suddivisi in tre Province e 4.500 insediamenti produttivi collegati. “Il prossimo 14 aprile scadono i termini del bando per la presentazione delle offerte – ha spiegato Enrico Boerci, ad di Brianzacque -. A dicembre partiranno i cantieri ed entro la fine del 2016 i lavori per la copertura delle vasche sarà ultimata”. Sempre nel 2016 finiranno i lavori legati alle nuove tecnologie di ossidazione. “Sono molto soddisfatto per il risultato raggiunto – ha proseguito il sindaco, Roberto Scanagatti -. Gli ostacoli superati per arrivare a questo obiettivo sono stati molti, ma alla fine elimineremo gli odori e introdurremo nuovi sistemi di lavorazioni a costi e tempi decisamente contenuti rispetto alle previsioni iniziali”.

E il vecchio mater plan? Brianzacque è riuscita a raggiungere un accordo con l’associazione temporanea di imprese che aveva vinto il bando. All’azienda andrà poco meno di due milioni di euro in cambio di una pietra tombale sulle questioni giudiziarie che hanno tenuto in sospeso il progetto per anni. La considerevole differenza fra la spesa e i tempi previsti in un primo tempo e quelli contenuti nel progetto appena presentato è stata giustificata con una diminuzione delle previsioni di crescita urbanistica ed economica e con l’impiego di nuove tecnologie.

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