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Ac Monza a un passo dal fallimento. Scanagatti: “Forse sarebbe meglio”

È durata circa 25 minuti l’udienza prefallimentare riguardante l’Ac Monza Brianza 1912. Un tempo esiguo in considerazione di quello che c’era in ballo e che non depone a favore della sopravvivenza del club sportivo più importante della città.

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È durata circa 25 minuti l’udienza prefallimentare riguardante l’Associazione Calcio Monza Brianza 1912. Un tempo esiguo in considerazione di quello che c’era in ballo e che non depone a favore della sopravvivenza del club sportivo più importante della città.

Il 64enne bolognese di origini casertane Pietro Montaquila, attuale proprietario e amministratore unico della società, in carica da circa un mese, doveva stamattina rispondere al giudice Giovanni Battista Nardecchia relativamente a cinque istanze presentate (quella della Procura della Repubblica a firma del sostituto procuratore Walter Mapelli richiedente anche l’esercizio provvisorio, e quelle di dodici creditori, otto dei quali hanno però nel frattempo depositato dichiarazione di desistenza). La novità del giorno prima era proprio il pagamento degli stipendi arretrati a otto dipendenti utilizzando un assegno circolare della Lega Pro da 100mila euro, ossia una rata dei contributi dovuti al club per la cessione dei diritti televisivi. Sei dipendenti si sono dunque aggiunti ai due che già avevano presentato dichiarazione di desistenza. Pertanto prima dell’udienza Montaquila era ottimista sul fatto di convincere il giudice a dare credito a lui e ai suoi finanziatori, il primo dei quali per importanza è Paolo Di Stanislao, 54 anni e mezzo, romano di origini teramane. Da noi interpellato prima di entrare nell’aula V201 del Tribunale fallimentare di Monza, Montaquila si era così espresso: “Aspettiamo fiduciosi. Siamo speranzosi che le cose vadano bene. Del resto ieri abbiamo pagato con un assegno circolare gli stipendi dei dipendenti che avevano presentato istanza di fallimento”. Ci risulta che non abbiate però pagato l’ex amministratore delegato Maurizio Carlo Prada… “Esatto, perché a lui contestiamo delle irregolarità”. Segnaliamo che l’amministratore unico non ha saldato nella stessa giornata, come promesso, i debiti collegati alle istanze di fallimento presentate da tre società creditrici, per un importo di circa 100mila euro.

monza-tribunale-via-vittorio-emanuele-mbIn aula erano presenti, oltre a Nardecchia, a Montaquila, al sostituto procuratore Donata Costa e ai legali dei creditori e del Monza, questi ultimi giunti da Lecce (si vocifera che siano gli stessi del club calcistico salentino), anche Prada e il legale dell’ex responsabile dell’area tecnica Gianluca Andrissi, costituitosi in giudizio per far presente ai giudici che in base a un lodo arbitrale vanta anch’egli un credito di 90mila euro. Beh, pare che Montaquila non sia neanche riuscito a spiegare il suo piano di rientro dai 3 o 4 milioni di debiti che il Monza ha nei confronti soprattutto dei giocatori e tecnici (non hanno ancora visto gli ultimi sei stipendi), dei fornitori, del Comune e delle banche. Secondo indiscrezioni gli stipendi arretrati dei giocatori e dello staff tecnico li vorrebbe pagare con lo sblocco della fideiussione da 600mila euro della stagione corrente, manovra che avrebbe il beneplacito del presidente della Lega Pro, Mario Macalli, contento di restituire in qualche modo il favore del voto decisivo a sostegno della sua gestione dato dal Monza nell’ultima Assemblea di lega. Quello che Montaquila avrebbe detto, pare tra l’imbarazzo generale perché non supportato da documentazione, è di aver ricapitalizzato la società per 1 milione e 200mila euro. Inoltre se la sarebbe presa con Prada, affermando che l’ex amministratore delegato non avrebbe diritto ai crediti vantati. Insomma, tanto fumo ma poco arrosto. Difatti avrebbe chiesto tempo per sistemare i conti adducendo la motivazione di aver appena rilevato il club. Nardecchia sarebbe stato di poche parole, limitandosi a far notare a Montaquila che si trovava sul tavolo una corposa documentazione di richiesta di recupero crediti da una parte e praticamente niente dall’altra parte e che dunque l’amministratore unico, più che tentare di convincere lui dei suoi buoni propositi, avrebbe dovuto convincere i creditori presenti con argomenti di sostanza. Pertanto ha dichiarato chiusa l’udienza annunciando che il Collegio giudicante si riunirà per la sentenza entro 7-10 giorni.

calcio-novara-monza-stadio-piola-montaquila-mbMontaquila è uscito dall’aula assieme ai legali del Monza con passo spedito e scuro in volto. Da noi contattato nel pomeriggio si è limitato a dire: “Ce la stiamo mettendo tutta per gestire questa impresa. Non ci siamo fermati di fronte a niente e non ci fermeremo di fronte all’ostacolo trovato oggi. Faremo i passi necessari per evitare il fallimento del Monza”.

Leggendo su internet i forum dei tifosi biancorossi più vicini alla squadra, la maggior parte di loro è a favore del fallimento perché, pur dispiacendosi per i creditori che non otterranno i pagamenti dovuti, spera si ripeta quanto già avvenuto nel 2004, allorquando il Calcio Monza fallì, ma l’asset e il titolo sportivo furono rilevati dalla neonata Ac Monza Brianza 1912 del bergamasco Giovanni Battista Begnini. Insomma, giusto per stemperare la tensione di chi sta leggendo questo articolo, a “salvare” l’onore dell’ultracentenario sodalizio cittadino potrebbe essere ancora uno che porta il nome del patrono della nostra comunità (il giudice Nardecchia)… Se poi all’eventuale asta si presentasse uno di nome Gerardo mi sa che assisteremmo a un inaspettato ritorno alla frequentazione delle chiese cittadine da parte di migliaia di monzesi con una sciarpa biancorossa al collo. I produttori di ceri sono avvisati…

tifosi calcio monza sacco fedeliAl civico 5 di via Vittorio Emanuele II si sono presentati stamattina tre tifosi, di cui due con sciarpa d’ordinanza. L’umore era nero perché, come si suol dire, “non si sa di che morte morire”. Giannello Fedeli, consigliere del Monza Club Libertà responsabile delle trasferte e dei rapporti con il Circolo Libertà (che ospita il club), spera “che i giudici mandino fuori dalle scatole l’attuale governance”. Alessio Sacco, anch’egli consigliere del Monza Club Libertà, spera anche “che i giudici consentano l’esercizio provvisorio della società”.

 

circolo-libertà-monza-club-pea-scanagatti-mbTagliente è anche il giudizio del sindaco Roberto Scanagatti, appassionato di calcio e tifoso di Monza e Milan: “L’unico risultato finora scaturito da questa situazione di incertezza è stato lo smantellamento della squadra forte del girone di andata e il conseguente rischio, sempre più concreto, di retrocessione in Serie D (il “nuovo” Monza ha racimolato solo 1 punto nelle ultime 6 partite, ndr), un esito che renderebbe più complicato il passaggio dell’asset societario in caso di fallimento. Aspettiamo la sentenza del Tribunale col pensiero che in caso di accoglimento delle istanze non è detto che la situazione sarà peggiore dell’attuale. Il Tribunale di Monza, uno dei migliori d’Italia, ha tutti gli strumenti utili per valutare la situazione. Io faccio presente che ho incontrato la nuova governance solo una volta (29 giorni fa, ndr) e in quell’occasione ho detto che come Amministrazione comunale siamo stufi di parole, ma vogliamo fatti e i fatti sono esclusivamente di natura economica…”. Il sindaco è stato di recente contattato da qualcuno pronto a chiedere al Tribunale l’autorizzazione per l’esercizio provvisorio del Monza? “No comment (sorridendo, ndr)”.

stadio-brianteo-curva-sud-monza-salernitana-mbChissà se oltre alla ricca cordata guidata dall’imprenditore multitasking brianzolo Pierluigi Brivio c’è qualcun altro alla finestra… In attesa di sviluppi i tifosi sono chiamati a sostenere la squadra nel disperato tentativo di salvezza sul campo. Il prossimo appuntamento è per sabato prossimo alle ore 17, quando al Brianteo sarà ospite l’Unione Venezia. Non sarà per lo stesso obiettivo di quel maledetto 16 giugno 2013, quando a Portogruaro gli arancioneroverdi ebbero la meglio nei play-off per l’ammissione alla Prima Divisione ma, riflettendo un momento, i cuori biancorossi dovrebbero capire che la missione di stavolta è più importante perché potrebbe valere la permanenza della società brianzola nel professionismo, casa sua ininterrottamente da 73 anni. L’allenatore Fulvio Pea, il suo staff e i giocatori hanno bisogno del calore dei “bagaj”, ora più che mai.

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