Economia

Il baratto è la rivoluzione contro la crisi economica

Camera di commercio ha ospitato un incontro organizzato da Consorzio Barter Italia nato a Monza lo scorso gennaio. Aziende, artigiani e liberi professionisti si scambiano merci, ma anche servizi

convegno barter relatori

Parlare di baratto all’epoca del web appare quasi un contro senso. Eppure, la crisi economica che non vuole passare sta modificando così profondamente i rapporti commerciali fra imprese, artigiani e liberi professionisti da avere riscoperto l’antico sistema di scambiarsi merci e servizi. Camera di commercio ha infatti ospitato un convegno, moderato tra l’altro dal nostro direttore, Matteo Speziali, dal titolo quanto mai esemplificativo: “La moneta complementare ed il Corporate Barter: la rivoluzione del mercato”, promosso dal Consorzio Barter Italia (www.barteridea.com), ente fondato lo scorso gennaio che conta una cinquantina di associati.

pubblico convegno barterIl meccanismo è molto semplice: i soci consorziati possono barattare una scrivania per ufficio in cambio di un parere legale, oppure un treno di gomme da neve per la stesura di una dichiarazione dei redditi. Altrimenti, possono maturare un credito in eurex, la moneta complementare appena sbarcata anche in Brianza grazie alla quale gli associati possono riscuotere i loro crediti anche a distanza di tempo.

Si tratta di una realtà in embrione, nata da poco e ancora in fase di rodaggio. Tuttavia, i numeri rivelano un certo interesse. In Lombardia sono quasi 60mila le imprese lombarde che già utilizzano il baratto per la compravendita di beni e servizi. Uno strumento che “fa girare” in Lombardia 1,8 miliardi di euro in servizi e prodotti scambiati tra imprese, secondo la stima dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza.

Inoltre, i numeri dicono anche che in Lombardia il baratto incuriosisce il 40,9% degli imprenditori mentre già il 7,3% lo ha introdotto nella propria attività di impresa per effettuare acquisti e vendite. A Monza e Brianza il fenomeno interessa il 5,2% delle imprese, a Milano la percentuale sale a 9,4%.

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