Cucine Reali: ecco la cena conviviale regale

Una cena da re, ma conviviale. Il Buongustaio non poteva non testare le Cucine Reali. E così siamo andati una domenica sera. Come è andata? Ne siamo rimasti piacevolmente stupidi.

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Una cena da re, ma conviviale. Il Buongustaio non poteva non testare le Cucine Reali. E così siamo andati una domenica sera. Come è andata? Ne siamo rimasti piacevolmente stupidi.

Prima di passare alla descrizione della nostra cena, un’esperienza che fin da subito vogliamo consigliare a voi lettori, premettiamo che cenare in Villa Reale a Monza ha il suo fascino. Sarà, forse una cosa ovvia, ma quando si varcano i cancelli della residenza regia l’emozione c’è.

cucinereali-5E la cena? E’ stata conviviale, raffinata, colorata e gustosa. Questi gli aggettivi che in sintesi ci sentiamo di dare alle portate che abbiamo consumato presso le Cucine di Villa Reale.
Come in un viaggio in luogo lontano sarà difficile per noi raccontare ogni singolo dettaglio, ma le portate sono state esperienze uniche, quasi come la visita ogni volta di una città diversa. Solo che a differenza di una viaggio dove siamo noi a decidere dove andare, nel caso della cena in Villa Reale buona parte del percorso è stato deciso a sorpresa dallo Chef: gli antipasti e i dolci. Due arcipelaghi composti rispettivamente da sette e da quattro isolette, assaggini a sé. Ognuno era un mondo da scoprire.

E allora per antipasto Piero Di Turi, ecco il nome dello chef originario della Puglia con un curriculum lungo quanto Il Bel Paese dove ha lavorato nei luoghi più belli ed esclusivi (come Ville Antiche, Golf Club etc) ci stupisce con crema di patate, carciofo crudo e maionese di carciofo, crocchette di Asiago, crostino di baccalà mantecato, pollo fritto in nocciola, Uovo al verde e crema d’acciuga e infine Pane gorgonzola e Amaranto. Vi avvertiamo che quando andrete voi a mangiare difficilmente ritroverete gli stessi antipasti perché una delle caratteristiche è che vengono cambiati di giorno in giorno.

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Matteo Speziali e Piero Di Turi

Ora tocca a noi scegliere. Tra maccheroni al ragù d’anatra e pistacchi, risotto allo zafferano con salsiccia arrosto, cotechino ‘D’oggiono’ verza al balsamico, brize arrosto, solo per citare alcuni dei piatti che sono nel menu, abbiamo scelto spaghettone cacio e pepe e polpo arrosto, scarole, capperi e acciughe.

Il tutto è stato servito nei tegami per dare quel tocco di convivialità già c’era stato anticipato. Saporiti e di giuste proporzioni entrambi i piatti, giocati molto sugli abbinamenti dei colori: più marcati per la pasta più contrastanti per il polpo.

È a questo punto che fa il suo ingresso in sala lo chef. È un piacere chiacchierare con lui e la conversazione si protrae fino alla vita delle cucine reali. Moderne ed efficienti dove quasi una dozzina di uomini vi lavorano con destrezza e maestria.
Prima di affrontare la portata dei dolci ci viene offerto un sorbetto al limone buonissimo.

È giunto il momento finale: un piatto quattro con dolcetti arriva al nostro tavolo. Sono uno più buono dell’altro anche se a noi è piaciuto in particolar modo quello al cocco.

Da bere, giusto per la cronaca, abbiamo preso del vino rosso che ben si è sposato con i sapori che abbiamo poi incontrato in questo viaggio ‘reale’.

Info: www.lecucinedivillareale.it

 

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