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“Detenuti arrivano in Tribunale non in sicurezza”: l’allarme del sindacato Polpen

Detenuti tradotti in Tribunale passando dall’entrata principale, senza avere più accesso al cancello carraio interno, con il rischio di mettere a repentaglio la sicurezza di tutti. Queste le istanze di protesta mosse dal sindacato regionale di polizia penitenziaria

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Detenuti tradotti in Tribunale passando dall’entrata principale, senza avere più accesso al cancello carraio interno, con il rischio di mettere a repentaglio la sicurezza di tutti.

Queste le istanze di protesta mosse dal sindacato regionale di polizia penitenziaria Uil, in merito alle nuove disposizioni che obbligano la Polizia a portare in Tribunale i detenuti passando dall’entrata comune a cittadini ed avvocati. «La nostra sicurezza, quella dei cittadini è in pericolo – spiega il delegato locale Uil della Polpen Calogero Giunta – non è una questione di comodità o di vizio, ma di sicurezza. Prima entravamo dal carraio con il furgone blindato, e la traduzione in aula era sicura. Adesso dobbiamo parcheggiare all’esterno, far scendere il detenuto ammanettato in mezzo alle persone che camminano, entrano ed escono dal Tribunale, e la certezza della sicurezza viene a mancare. Oltre anche al decoro per il detenuto stesso».

Forse il carraio non è più utilizzabile a causa dei lavori in corso per il restauro di alcune parti del Palazzo di Giustiza (da cui non provengono commenti in merito) ma nonostante ciò la nuova soluzione proprio non va giù al Segretario regionale Domenico Benemia, che ha sollevato il problema «Non abbiamo notizie in merito alla durata del problema – conclude Giunta, ci dicono di fare così e noi lo facciamo, ma è davvero una situazione paradossale».

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