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Evra, dal Monza alla Coppa del mondo in Brasile

Tra i 736 calciatori impegnati nella Coppa del mondo in Brasile ce n’è uno che ha giocato nel Monza. Non uno qualunque, ma un “top player”: stiamo parlando del senegalese naturalizzato francese Patrice Evra.

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Tra i 736 calciatori impegnati nella Coppa del mondo in Brasile ce n’è uno che ha giocato nel Monza. Non uno qualunque, ma un “top player”: stiamo parlando del senegalese naturalizzato francese Patrice Evra, stella della Nazionale transalpina e del plurititolato club inglese del Manchester United.

Evra, 33 anni, laterale basso o alto a seconda della squadra in cui ha militato in carriera, a Monza visse pure, tra il 1999 e il 2000. Abitò infatti in un appartamento al secondo piano della palazzina di via Pitagora 25, nel quartiere Triante. La sua sosta nel capoluogo brianzolo durò poco perché nessuno nella società biancorossa, tra cui l’allenatore monzese di quella stagione di Serie B Piero Frosio, si accorse delle sue qualità tecnico-atletiche.

A raccontarci qualcosa di lui e della sua esperienza italiana è l’ex team manager del club di via Ragazzi del ’99, Enzo Redaelli, cioè proprio colui che andò a prendere un giovanissimo e spaurito Evra all’aeroporto di Linate per accompagnarlo nella sua nuova dimora: “Patrice fu acquistato dal Marsala (la metà del cartellino per 250 milioni di lire, ndr) assieme a Paolo Cozzi (172 presenze in Serie B con varie maglie, ndr) dall’allora direttore generale Salvatore Fiore. All’aeroporto di Linate andai a prenderli io. Con Evra c’era il fratello procuratore, con il quale ha condiviso l’appartamento. Patrice era un bravissimo ragazzo, molto riservato”.

Il fuoriclasse di Dakar totalizzò solo tre presenze con la maglia del Monza. Lo ricordiamo spesso triste e solo in tribuna allo stadio Brianteo a vedere i compagni di squadra giocare la domenica. Il sodalizio biancorosso e il Marsala fecero a gara a non riscattarlo: si andò alle buste ed entrambe le società scrissero “0” per l’offerta dell’altra metà del cartellino. Sembra incredibile vista la successiva carriera del franco-senegalese… Per regolamento la titolarità del cartellino passò dunque al club siciliano che però fallì qualche settimana dopo. Evra e il fratello tornarono al centro sportivo Monzello reclamando un contratto, che venne rifiutato. Qualche pensionato ricorda ancora la scenata che la coppia fece nel piazzale all’esterno della sede sociale, inveendo all’indirizzo dei vertici biancorossi. “Fiore, però, nei giorni successivi lo raccomandò alla dirigenza francese del Nizza – ricorda Redaelli – che un mese dopo lo ingaggiò”.

Evra, nella seconda stagione in Costa Azzurra, contribuì alla promozione degli “aquilotti” nella massima serie; poi si trasferì a Monaco e nel secondo dei quattro anni nel Principato conquistò la Coppa di Lega; infine prese il volo per Manchester e in otto stagioni coi “diavoli rossi” ha vinto praticamente di tutto e per più volte: 5 campionati, 5 Coppe d’Inghilterra, 3 Coppe di Lega, 1 Champions League e 1 Coppa del mondo per club.

Ora sogna di alzare al cielo la Coppa del mondo per nazionali dopo dieci anni che veste la divisa dei “galletti”, da aggiungere ai due in cui ha indossato quella della selezione Under 21. L’ostacolo del girone eliminatorio è stato superato e sulla sua strada fortunatamente non potrà più incrociare l’uruguaiano Luis Suarez, squalificato pesantemente in seguito al morso all’italiano Giorgio Chiellini: anche per lui, infatti, “el pistolero” rappresenta un brutto ricordo, avendo due anni e mezzo fa ricevuto insulti razzisti dall’attaccante del Liverpool.

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