Sociale

Controllo del vicinato, a Seveso si spiega cos’è e come si fa

Cos'è il Controllo del vicinato? Cosa non è? A cosa serve? Ma funziona? Di tutto questo si è parlato (e si parla) a Seveso. Una buona pratica da introdurre in tanti comuni...

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Come difendersi dai potenziali ladri, cos’è il controllo del vicinato, e cosa non è. Di questo si è parlato a Seveso nella serata di venerdì 30 maggio, continuando il percorso cominciato al quartiere Altopiano l’8 maggio. «Il riscontro che abbiamo avuto dai cittadini finora è positivo – ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza Andrea Formenti -. Non solo sono aumentate le segnalazioni, ma all’Altopiano una signora ci ha contattati per organizzare un gruppo di Controllo del vicinato». «Senza contare – aggiunge il consigliere Fabio Bombonato – che in un paio di casi si è già riusciti a mettere in fuga dei malviventi».

«Il tema della sicurezza è molto sentito – ha spiegato il sindaco Paolo Butti -. Sono aumentati i furti nelle abitazioni e anche nelle strutture commerciali. Noi abbiamo agito con una maggiore presenza sul territorio, facendo rete con gli altri comuni, e, non da ultimo, con l’apertura della Caserma dei carabinieri». Non basta? «No, per il semplice motivo che la polizia non può essere ovunque – risponde molto sinceramente il primo cittadino -. Ma tutti noi possiamo contribuire, segnalando auto, persone o movimenti anomali: è questa la logica del Controllo del vicinato, che ha un duplice vantaggio: è molto efficace e poco costoso». «I furti in casa creano traumi – avvisa il Comandante della Polizia Locale, Claudio Lattuada -. È anche vero che contro i ladri bastano dei piccoli accorgimenti». E quali, a parte mettere l’antifurto? «La prudenza: non lasciate le finestre aperte, se ci sono dei segni sul citofono, segnalateli e cancellateli. Ma anche un po’ di furbizia nell’uso dei social network: non andate a sbandierare su Facebook che andrete in vacanza, non scrivete su ogni piattaforma visibile a tutti che non siete a casa, non continuate a pubblicare le vostre foto in luoghi esotici».

«Attenzione: il ladro nella maggior parte dei casi è un professionista, sa cosa fare – sottolinea il criminologo e avvocato Mauro Borghi -, gli sbandati sono una minoranza. Quello che serve, oltre a prendere le precauzioni che il buon senso detto, è il senso di sicurezza: che possiamo rafforzare grazie alla conoscenza e con il controllo dei nostri vicini. Il fattore principale della paura non è la criminalità, ma la solitudine: se ci interessiamo agli altri, se prestiamo reciproca attenzione, possiamo creare un gruppo umano che funziona». Ma cos’è, alla fine, questo Controllo del vicinato? «Non c’entra nulla con le ronde – chiarisce Borghi -, mai veramente partite, un fallimento preventivo -. È un controllo informale, cioè fatto da comuni cittadini, quotidianamente». «Vuol dire controllare che non ci sia nulla di sospetto mentre si porta fuori l’auto o si fuma una sigaretta – spiega Silvia Impavido, che, con un nome così, non poteva che essere la Responsabile del Controllo del Vicinato a Saronno -. Le forze dell’ordine sono fondamentali, ma non possono bastare. D’altra parte è dimostrato che il crimine si verifica quando c’è un obiettivo appetibile, un aggressore motivato, e assenza di controllo. è su quest’ultimo punto che possiamo agire».

Per costituire un gruppo di Controllo del vicinato, è bene organizzarsi in una realtà piccola: un condominio, o una via. I partecipanti si scambiano numeri di telefono e contatti, e si organizzano in una catena per avvisare il Responsabile, che segnalerà alla Polizia individui sospetti, furti o tentati crimini. «Non è infallibile, ma spesso funziona – spiega Impavido -. Con una conseguenza secondaria molto positiva: si creano legami forti tra vicini di casa, ci si aiuta anche in altro modo, ci si conosce meglio. Un mio vicino di casa, ex infermiere in pensione, si è proposto per aiutare con iniezioni e cure “casalinghe” la madre anziana e malata del dirimpettaio».

Per saperne di più, www.controllodelvicinato.it

Se siete di Seveso, potete contattare direttamente anche la Polizia Locale (tel. 0362 506 992) o l’URP (tel. 0362 517 280).

Giulia Santambrogio

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