Salute

Diabete, killer silenzioso. Per l’Oms è epidemia: Desio e Vimercate 10 mila casi

È una malattia silenziosa, si presenta in sordina e il campanello d'allarme, quando suona, è già in ritardo. Il diabete è una patologia cronica, di cui non si guarisce. Intervista a Giuseppe Marelli, direttore e responsabile dell'Unità Operativa di Diabetologia di Desio e Vimercate.

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È una malattia silenziosa, si presenta in sordina e il campanello d’allarme, quando suona, è già in ritardo. Il diabete è una patologia cronica, di cui non si guarisce. «L’Oms parla di epidemia diabetica e oggi il 5-6% della popolazione italiana è colpito dalla malattia. Solo a Desio seguiamo circa 4000 casi, che diventano 10000 tra le strutture dell’azienda ospedaliera di Desio e Vimercate». A parlarci di questo killer silenzioso è Giuseppe Marelli, 58 anni, direttore e responsabile dell’Unità Operativa di Diabetologia di Desio e Vimercate.

Professore, esistono due tipi di diabete, tipo 1 e tipo 2. Quali sono le differenze?

Il tipo 1 è quello che viene definito diabete giovanile, ha un esordio brusco e improvviso e richiede da subito la terapia insulinica attraverso iniezioni sottocutanee. Il tipo 2 è il diabete dell’età adulta, più legato allo stile di vita e alle abitudini fisiche e alimentari e si cura attraverso la somministrazione di farmaci per via orale.

I decorsi sono diversi?

Il problema del diabete sono le complicanze. È una malattia sistemica, che colpisce tutti gli organi. I fattori sono due: la gravità e la durata della patologia, ovvero le due cause direttamente proporzionali alla portata delle complicanze. Tra le più rilevanti: la retinopatia, che colpisce gli occhi e può portare alla cecità; la nefropatia, che attacca i reni e conduce alla dialisi; malattie cardiovascolari come infarti e ictus; la neuropatia diabetica; le ulcere agli arti inferiori e i problemi alla sfera sessuale.

Cosa significa avere il diabete?

Significa avere livelli di glucosio elevati nel sangue. L’insulina, ormone prodotto dal pancreas, è la “chiave” che apre la “porta” delle cellule al glucosio. I pazienti diabetici di tipo 1 non producono isnulina, la “porta” delle cellule rimane chiusa e il glucosio staziona nel sangue, alzando i livelli. Per questo è necessario apportare l’insulina dall’esterno, attraverso le iniezioni. I pazienti diabetici di tipo 2, invece, producono insulina, ma la loro insulina non funziona a dovere.

Quali sono i sintomi del diabete?

Se ne possono individuare quattro, i più classici. Urinare e bere tanto, stanchezza e dimagrimento. Questi sono gli esordi. Spesso, però, vengono tralasciati perché subdoli, silenziosi. Dico ai miei pazienti che se la glicemia alta desse mal di testa, per esempio, sarebbe più semplice accorgersi della malattia. Invece è quasi sempre asintomatica. Grande attenzione allo stile di vita, alle abitudini alimentari, all’attività fisica. E poi la prevenzione. Il diabete di tipo 2 è ereditario, attorno ai 40 anni, se in famiglia ci sono casi di diabete è consigliabile sottoporsi alla determinazione della glicemia.

Non si cura ma si controlla?

Lo si può controllare bene con i farmaci e con lo stile di vita, ma di diabete non si guarisce. Una volta insorto è per sempre.

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