Attualità

Intervista a Beppino Englaro, sì al biotestamento anche a Monza

Dopo il registro delle unioni civili a Monza potrebbe arrivare il “testamento biologico”. Sul tema Paolo Piffer ha organizzato un incontro a cui prenderà parte anche Beppino Englaro

Beppino Englaro

Dopo il registro delle unioni civili a Monza potrebbe arrivare il “testamento biologico”. Il condizionale è quanto mai d’obbligo visto che per ora la volontà di istituirlo è posta nero su bianco solo all’interno della mozione che il capogruppo di CambiaMonza, Paolo Piffer, ha presentato alla giunta, lunedì 24 febbraio.

Paolo Piffer

Paolo Piffer

«Molti cittadini hanno dimostrato una forte sensibilità sul tema. I tempi sono maturi, anzi, siamo già in ritardo. Diversi comuni italiani hanno già provveduto ad istituire registri per la custodia dei “testamenti biologici”» ha commentato Piffer. Ed è proprio allo scopo di sensibilizzare e informare la cittadinanza su questo delicato tema che il consigliere Piffer ha organizzato un incontro ad aprile (la data precisa è ancora da definirsi, ndr) al Binario 7 di Monza a cui prenderà parte anche Beppino Englaro, il “padre coraggio” che per oltre 17 anni si è battuto affinchè le ultime volontà di sua figlia Eluana, in stato vegetativo permanente da oltre 15 anni,  fossero rispettate.

La vicenda di Eluana è stata all’insegna della semplicità:  Beppino Englaro ci ha spiegato come sua figlia avesse parlato più volte con lui e sua moglie di come per lei fosse indispensabile la libertà e la dignità propria e altrui. Un padre la cui tempra è salda come la roccia, questo è Beppino Englaro: «Quando è iniziata la nostra vicenda il clima culturale era pressochè deserto. Mi sentivo come un lupo che ululava alla luna. – spiega Englaro – Per 17 anni abbiamo vissuto una doppia tragedia, da una parte il dolore immenso per la perdita di una figlia, dall’altra tutto quello a cui siamo andati incontro. La condizione di stato vegetativo permanente per mia figlia Eluana era assai peggiore della morte».

Di passi in avanti sul tema ne sono stati fatti tanti da quel lontano 1992 ma ancora tra la gente vige tanta disinformazione. Beppino Englaro ha messo, e vuole continuare a mettere, la sua esperienza al servizio della società. «L’unico messaggio che intendo trasmettere è l’informazione. I cittadini devono avere conoscenza e consapevolezza di quello a cui si può andare incontro. Tutte le persone devono sapere ed essere così libere di poter scegliere se curarsi o menoLa nostra vicenda non è mai stata contro nessuno, abbiamo sempre portato il massimo rispetto per tutti. Il cittadino si sa tutelare da solo – precisa Englaro – la politica deve però metterlo nella condizione di poterlo fare. L’opinione pubblica deve sapere che con questo registro le propria volontà sono documentate».

«Siamo felici di aver portato all’attenzione dell’Aula e della città un oggetto così importante. – ha spiegato Paolo Piffer – So perfettamente che è un tema che potrà dividere. Spero comunque di assistere ad un dibattito civile e costruttivo. Chi dovesse ritenerlo non prioritario, forse sottovaluta la sofferenza e l’angoscia di certe situazioni che il destino può riservare in modo del tutto casuale e inaspettato. Saremo onorati di ospitare Beppino Englaro e di affrontare con lui questo tema in un incontro pubblico prima della discussione in Aula». All’incontro, aperto a tutti i cittadini, oltre a Beppino Englaro, parteciperà anche Marco Cappato, attivista di Radicali Italiani e consigliere comunale a Milano.

 

 

 

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