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Razzismo, curva del Brianteo chiusa ma c’è la condizionale…

Due bastonate nello stesso giorno: l’Ac Monza Brianza 1912 le ha ricevute oggi dalla Cgf della Figc, che ha accolto il ricorso proposto dal presidente della stessa Federcalcio, Giancarlo Abete, contro la società biancorossa per gli ululati razzisti dei suoi tifosi, mentre ha respinto quello del club in difesa del proprio allenatore.

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Due bastonate nello stesso giorno: l’Ac Monza Brianza 1912 le ha ricevute oggi dalla Corte di giustizia federale della Figc, che ha accolto il ricorso proposto dal presidente della stessa Federcalcio, Giancarlo Abete, contro la società biancorossa per gli ululati razzisti dei suoi tifosi, mentre ha respinto quello del club in difesa del proprio allenatore.

Iniziamo dalla decisione che certamente farà più clamore: la Cgf, accogliendo il ricorso di Abete, ha riformato per incongruità la decisione del Giudice sportivo che aveva sanzionato con un’ammenda di 9mila euro la società brianzola per i fatti verificatisi durante la partita Monza-Rimini dello scorso 29 settembre. Pertanto è stata applicata la nuova sanzione della chiusura per un turno della curva Sud dello stadio Brianteo. Dunque, il Monza avrebbe dovuto disputare l’incontro contro il Forlì di domenica 8 dicembre con la curva Davide Pieri, quella (naturalmente) della tifoseria locale, priva di spettatori. Per punire i responsabili della sanzione gli abbonati della curva non avrebbero neanche potuto accedere agli altri settori dello stadio. Grazie però alle recenti (di poco più di un mese fa) modifiche del Codice di giustizia sportiva, la sanzione è stata sospesa. La società è in pratica sottoposta a un periodo di prova di un anno. Se durante questo periodo si incorrerà nella stessa violazione, la sospensione sarà revocata e la sanzione si applicherà in aggiunta a quella comminata per la nuova violazione.

Calcio-Monza-pubblico1-mbÈ la cosa che è successa, per fare un esempio, all’Ascoli in queste ultime settimane. La società marchigiana, sanzionata dopo il match interno col Lecce (per cori di discriminazione razziale) con la chiusura della curva locale per un turno con la condizionale, si è vista proprio martedì scorso revocare la sospensione e sanzionare con la chiusura della curva per due turni in seguito alla recidività dei propri tifosi nella trasferta di Perugia. Facciamo notare, però, per sottolineare il doppiopesismo nei confronti del Monza rispetto ad altre realtà del nostro Paese, che al Brianteo l’arbitro aveva richiesto con successo ai dirigenti la diffusione del messaggio di diffida con l’invito a terminare le manifestazioni di razzismo. Ad Ascoli Piceno, invece, l’arbitro si era visto respingere la richiesta. Eppure la sanzione inflitta è stata la stessa…
Ricordiamo che lo scorso 29 settembre il Monza era stato sanzionato per i ripetuti “cori inneggianti alla discriminazione razziale” intonati dai tifosi “in occasione delle giocate di un calciatore di colore (il senegalese Ameth Fall, ndr) della squadra avversaria, costringendo l’arbitro ad una breve sospensione della gara per gli opportuni provvedimenti”, e per i ripetuti “cori offensivi verso il portiere (Francesco Scotti, ndr)” del Rimini.

Calcio-Monza-Asta-mbMa la Cgf oggi si è scatenata contro il sodalizio di via Ragazzi del ’99, respingendo pure il ricorso presentato dalla società brianzola avverso la sanzione della squalifica per tre giornate effettive di gara inflitte all’allenatore Antonino Asta a seguito della partita Monza-Mantova dello scorso 16 novembre. Il nostro “Tonino” era risultato da referto espulso “per comportamento irriguardoso verso un assistente arbitrale, nonché per comportamento offensivo verso l’arbitro durante la gara”. Peccato che durante la gara non sia stato affatto espulso e, a suo dire, nemmeno al termine. I casi sono due: o Asta è stato espulso nel tunnel che porta agli spogliatoi e non se ne è accorto (a differenza che ai giocatori, ai tecnici non viene mostrato il cartellino rosso), oppure i papaveri della Federcalcio hanno deciso di far pagare duramente al Monza il reato di “lesa maestà” per aver lo scorso maggio aperto una controversia nei loro confronti, presentando un’istanza di arbitrato al Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport del Coni per farsi togliere i 4 punti di penalizzazione (risultati decisivi per la promozione) inflitti incongruamente dalla stessa Figc nella stagione trascorsa per le vicende del “calcioscommesse”. Certo è che queste due decisioni odierne si aggiungono ad alcuni recenti arbitraggi che hanno visto penalizzata la squadra biancorossa. Sarebbe ora che la società facesse sentire la propria voce anche sui mezzi di comunicazione, invece di proseguire a non rilasciare dichiarazioni (come oggi). Il presidente inglese Anthony Armstrong-Emery parla solo col quotidiano rosa.

cocacola-razzismo-calcio-monza-mbA proposito di pubblicità, il caso delle bottigliette di plastica della Coca-Cola con il brand “Stop racism” firmato “Ac Monza Brianza” sta per essere risolto. La società sta infatti organizzando un grande evento per domenica 22 dicembre, giorno in cui il Monza ospiterà il Renate a chiusura del girone di andata del campionato di Seconda Divisione. Per l’occasione, una sorta di “Natale biancorosso” del club, le bottigliette saranno distribuite ai tifosi, si spera non solo a quelli Vip. L’unica cosa che resta un mistero è come mai la divisione italiana della Coca-Cola ancora non ne sappia nulla… Stavolta a confermarci l’inesistenza di un contratto tra la multinazionale e il Monza è stata Cristina Broch, communication manager di Coca-Cola Italia. Ricordiamo che l’iniziativa è stata pensata da Independent Ideas, l’agenzia di marketing di Lapo Elkann cui si è affidato Armstrong-Emery.

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